Prenderà avvio nei prossimi giorni nella Commissione Bilancio della Camera l’esame della legge di bilancio per il 2021.
In passato, di questi tempi, la legge risultava già ampiamente discussa dal Parlamento, mentre quest’anno i lavori stanno partendo con molto ritardo.
Ciò significa che ci sarà meno tempo per discuterne e per apportare eventuali modifiche.
La legge è contenuta in tre corposi volumi per un totale di quasi 2mila pagine e 229 articoli, una mezza dozzina dei quali tocca la scuola.
La misura più importante riguarda il piano pluriennale per l’assunzione di 25mila docenti di sostegno in organico di diritto, piano che sarà accompagnato dallo stanziamento di appositi fondi per la formazione del personale docente sulle tematiche dell’inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità e per l’acquisto di ausili didattici.
Per la scuola dell’infanzia sono previsti 1.000 docenti in più per l’organico di potenziamento, mentre vengono confermati i 1.000 assistenti tecnici nelle scuole del primo ciclo, figure introdotte nel primo periodo dell’emergenza e ora definitivamente stabilizzate.
Confermata anche la trasformazione da tempo definito a tempo pieno di 4.500 collaboratori scolastici ex Lsu.
Ma ci sono anche altri stanziamenti significativi, a partire dalla edilizia scolastica: si parla di più di un miliardo e mezzo di euro, al provvedimento si aggiunge anche la proroga di un altro anno dei poteri commissariali dei sindaci di Comuni e Città metropolitane in modo da garantire per una rapida realizzazione degli interventi necessari.
Sessanta milioni vengono destinati alle attività connesse alla realizzazione del sistema educativo integrato per la fascia 0-6 anni, e poco meno di 120 verranno assegnati al Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa delle scuole istituito alla fine degli ’90 con la legge 440.
Quaranta milioni saranno infine destinati alla digitalizzazione delle scuole e alle attività degli animatori digitale e delle équipe di docenti che si occupano della attuazione del Piano nazionale per le scuole digitali.
Ai trasporti scolastici saranno destinati 200 milioni alle regioni e 150 milioni ai Comuni, mentre 50 milioni serviranno per migliorare ulteriormente il cosiddetto sistema duale formazione professionale / apprendistato.
Risorse modeste sono previste invece per i contratti pubblici, ma, almeno per il momento, i sindacati del comparto scuola non hanno ancora proclamato lo stato di agitazione.
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