“Per la legge di bilancio queste sono le ore cruciali. Stiamo cercando di aumentare i fondi destinati ai docenti per portare l’aumento in busta paga a un centinaio di euro visto che abbiamo i docenti meno pagati d’Europa. Stiamo lavorando per aumentare i fondi per il diritto allo studio, Per le università, per le borse di specializzazione per i medici. Sulla scuola stiamo lavorando su tre fronti: l’infanzia, il sostegno e quindi l’aumento dei posti, e il personale Ata, di cui non si parla mai ma che è fondamentale per la scuola e per il suo funzionamento. Spesso il personale non lo abbiamo, e questo si ripercuote anche sulla sicurezza dei bambini. Se tutte queste operazioni dovessero andare in porto, arriveremo ai 3 miliardi di cui avevamo parlato inizialmente. In questo senso sono particolarmente ottimista. I parlamentari sono tutti sensibili a questo tema, perché se in una legge di bilancio mancano i fondi per l’istruzione risulta monca. E noi questo non lo vogliamo”. Così la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, intervistata dall’agenzia Dire.
“Se un uomo dell’800 entrasse in una classe di oggi si troverebbe perfettamente a suo agio. Mentre il mondo intorno cambia, la scuola resta sempre la stessa. Questo non è possibile, perché la scuola deve preparare alla vita. Dobbiamo quindi aiutare i docenti a cambiare i metodi della didattica, anche attraverso le tecnologie. Il cellulare, però, è l’ultimo degli strumenti utilizzabili. Lo strumento per eccellenza da utilizzare è la formazione dei docenti, solo così la scuola italiana cambierà”.
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