Pesanti critiche alle disposizioni in materia di istruzione contenute nella legge di bilancio arrivano da Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas.
“Il comma 792 dell’art. ella legge di bilancio – afferma Bernocchi – accanto a disposizioni positive come l’abolizione della titolarità di ambito, la riduzione del percorso di formazione iniziale e prova ad un solo anno (ammesso che in tale anno ci sia davvero spazio per la formazione…) e la possibilità di ripetere, per una volta, il suddetto percorso in caso di non superamento dello stesso, contiene provvedimenti inaccettabili per i docenti precari non abilitati che da anni reggono le sorti della scuola pubblica”.
“Il Governo – spiega il portavoce Cobas – ha deciso di non bandire il già insufficiente concorso riservato, previsto dal d.lgs. n. 59/2017 per i docenti non abilitati con tre anni scolastici di servizio, ai cui vincitori, a partire dall’a.s. 2020/2021 e attraverso un complicato calcolo di ripartizione, sarebbe spettato circa il 20% delle immissioni in ruolo. L’intenzione è quella di riservare a questi stessi docenti il 10% dei posti previsti per il concorso ordinario, cui – solo per la prima tornata – potranno accedere senza il requisito dei 24 cfu, ma essendo comunque tenuti a svolgere tutte le prove”.
Per risolvere l’ormai decennale problema del precariato, sarebbero necessarie, a parere dei Cobas, diverse misure che, inevitabilmente, richiedono un impiego consistente di risorse:
• concorso non selettivo che consenta l’accesso diretto al percorso annuale di formazione iniziale e prova a tutti i precari di terza fascia con almeno tre anni scolastici di servizio;
• inserimento in Gae di tutti gli abilitati e di tutti i precari di terza fascia con almeno tre anni scolastici di servizio, previo conseguimento dell’abilitazione attraverso un corso gratuito (a carico dello Stato) e non selettivo;
• assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti in organico di diritto e in organico di fatto;
• conservazione del sistema del doppio canale (50% da GM e 50% da GaE) almeno fino all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola.
Anche per le graduatorie di terza fascia Bernocchi ha una sua proposta: si tratta di riaprirle e aggiornarle nel 2020 in modo da evitare il protrarsi del continuo ricorso alla “chiamata diretta dei supplenti” tramite messa a disposizione.
Inoltre, secondo Bernocchii, tali graduatorie andrebbero trasformate in graduatorie provinciali, valide per l’assegnazione delle supplenze; una volta raggiunti i 3 anni scolastici di servizio, i docenti di terza fascia andrebbero inseriti in Gae, “previo il conseguimento dell’abilitazione attraverso un corso gratuito (a carico dello Stato) e non selettivo”.
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