Come sempre, quello di novembre è un mese complicato sotto il profilo politico.
Quest’anno lo è particolarmente perché nella c’è un contratto nazionale scaduto il 31 dicembre del 2018 che va al più presto rinnovato.
Il fatto è che il fronte sindacale è di fatto diviso; da un lato ci sono Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda che, avendo perso la pazienza, hanno proclamato lo stato di mobilitazione e dall’altro Cisl Scuola che invece vuole proseguire il confronto con il Ministro per tentare di ottenere qualche risultato.
Per la verità il presidente Draghi ha già fatto capire che la legge di bilancio è pressoché blindata e che le possibilità di modifica sono molto limitate. Soprattutto sarà pressoché impossibile aumentare l’entità delle risorse disponibili.
Qualche novità arriva dall’incontro svoltosi nella mattina di giovedì 18 fra ministro e sindacati.
Patrizio Bianchi avrebbe assicurato tutti che il testo dell’articolo 108 verrà riscritto e verrà cancellata l’espressione “dedizione all’insegnamento” in esso contenuta.
Di maggiore sostanza l’altro impegno assunto dal Ministro durante l’incontro: la proroga per i contratti a tempo determinato per il cosiddetto personale Covid riguarderà non solo i docenti ma anche il personale ATA.
Ma siamo appena all’inizio del confronto, il percorso è ancora molto lungo.
Capiremo meglio la situazione nelle prossime settimane quando il dibattito sulla legge di bilancio entrerà nel vivo.
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