Serve modificare e migliorare la legge di bilancio, la cui discussione è passata al Senato. Ad affermarlo in un’intervista a ‘Il Messaggero’ sono il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra e la segretaria generale Cisl Scuola Maddalena Gissi. “Chiediamo che si apra un confronto che veda coinvolto il Governo riconsegnando il tema della scuola e della sua centralità al contesto che anima il Patto per la scuola”.
Diversi sono i punti che secondo i vertici della Cisl vanno rivisitati nel disegno di legge della legge di bilancio. Un testo che lascia “insoddisfatti e delusi” per quanto riguarda il tema della scuola secondo Sbarra e Gissi, soprattutto per gli impegni sottoscritti nel Patto del 24 agosto. Scendendo nei casi specifici, viene evidenziato il caso delle disposizioni volte a ridurre il numero di alunni per classe, “legate a forme di compensazione del tutto artificiose per bilanciare i posti in più concessi ad aree di forte disagio socioeconomico attingendo a quelli che si liberano, per il turnover, in altri ordini di scuola e/o in altre province. Un meccanismo che trasforma il problema da questione generale, da affrontare intervenendo sui parametri nazionali, in una emergenza circoscritta cui far fronte con criteri di autofinanziamento”.
Anche sulla destinazione dei 5.000 docenti di educazione motoria alla primaria la Cisl avanza delle perplessità: “si dimentica che si tratta di un ambito da sempre rientrante nelle competenze e nel profilo dei docenti di scuola primaria: anche in questo caso, si tratta di una “innovazione” autofinanziata, da realizzare con un recupero compensativo di posti tagliati altrove”.
Non convince neanche il rifinanziamento del fondo per la valorizzazione del personale docente, tema delicato e complesso affrontato “sulla base di principi e criteri generici” ma che appartiene all’ambito della contrattazione. Insomma nel disegno di legge mancherebbe “l’attenzione e l’impegno per un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale, aspetto che rende preoccupante lo scenario per l’imminente rinnovo del contratto nazionale in cui il quadro delle risorse disponibile appare ben lontano da quanto sarebbe necessario per rivalutare in modo significativo le retribuzioni del personale”.
Personale della scuola, sia di ruolo che precario, sovraccaricato di lavoro, secondo Sbarra e Gissi, dall’emergenza pandemica, dalla Dad al carico di responsabilità per i dirigenti, alla necessità di garantire gli interventi necessari per la sicurezza dei locali.
Tutti aspetti da migliorare attraverso interventi emendativi nel disegno della legge di bilancio secondo la Cisl.
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