I partiti della maggioranza tenteranno fino all’ultimo di inserire degli emendamenti alla Legge di Bilancio, anche per il settore scolastico: i temi, di cui abbiamo anticipato i contenuti, sono diversi e toccano gli stipendi, la formazione in servizio, i percorsi abilitanti, le assunzioni in ruolo, l’eliminazione del vincolo mobilità per i neo assunti, la conferma sino alla fine dell’anno dell’organico Covid anche per gli Ata. Ma l’elenco delle novità richieste è ben più lungo.
Il loro destino è legato ad un doppio via libera, tutt’altro che scontato: quello dell’Ufficio di presidenza e poi della Ragioneria generale.
Per cercare di evitare che gli emendamenti vengano inesorabilmente cassati e quindi esclusi del probabilissimo maxi-emendamento attraverso il quale si approverà la manovra di fine anno, la maggioranza sta cercando soluzioni in extremis.
Giovedì 9 dicembre si svolgerà in Senato una riunione dei partiti di maggioranza proprio sulla Legge di Bilancio e si parlerà soprattutto di Scuola e Superbonus. Un primo confronto si era svolto già il 7 dicembre di ieri mattina su e scuola.
Oltre ai rappresentanti dei partiti e del Governo Draghi, vi saranno i tre relatori al provvedimento in commissione Bilancio.
Fonti governative, scrive l’Ansa, spiegano che “sono in corso le verifiche per quantificare i costi dei 731 emendamenti segnalati dai partiti alla commissione Bilancio di Palazzo Madama”. E ci sono anche le richieste di modifica specifiche per la Scuola.
Proprio per sensibilizzare i partiti, il 7 dicembre una rappresentanza sindacale delle sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero nella scuola del 10 dicembre, quindi di Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda, ha incontrato rappresentanti del Pd e di Italia Viva.
La delegazione del Partito Democratico era composta dal coordinatore della segreteria nazionale Marco Meloni, dalla responsabile Scuola Manuela Ghizzoni e dal responsabile Economia Antonio Misiani.
Secondo il Pd, “l’unità sindacale emersa dall’incontro rappresenta un importante punto di partenza per avanzare nelle discussioni e fare passi in avanti concreti”.
Il Pd ha ribadito il proprio “impegno per migliorare la legge di bilancio, coerentemente a quanto già rappresentato al presidente Draghi in occasione dell’incontro di martedì scorso, sollecitando interventi sulla valorizzazione della professionalità dei docenti, dell’organico Covid e del fondo di funzionamento delle scuole”.
“È noto – scrivono ancora dal Pd – che le retribuzioni nella scuola italiana siano le più basse d’Europa e che un docente guadagni 4.000 euro lordi l’anno in meno rispetto al personale laureato non dirigente dei ministeri”.
I sindacati scioperanti hanno anche incontrato una delegazione di Italia viva guidata dai presidenti nazionali Teresa Bellanova e Ettore Rosato, della quale hanno fatto parte anche i capigruppo di commissione Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini.
“Abbiamo ascoltato con attenzione le rivendicazioni sindacali – ha sottolineato Daniela Sbrollini al termine dell’incontro, come riferisce una nota – e ci impegniamo a incrementare le risorse destinate alla scuola, anche in considerazione del fatto che è uno dei comparti che hanno avuto meno investimenti in legge di bilancio”.
“Con il collega Gabriele Toccafondi abbiamo ribadito l’attenzione di Italia Viva per il settore e rivendicato il lavoro svolto non solo sul piano della valorizzazione del personale scolastico ma della qualità della scuola nel suo complesso anche attraverso il riconoscimento economico e un più complessivo investimento sulla professionalità dei docenti, fin dalla formazione iniziale, selezione e formazione in servizio“.
Italia Viva, infine, ritiene che serva un provvedimento “ad hoc alla legge di bilancio” sul “tema del dimensionamento e delle scuole nelle piccole isole”.
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