Dopo il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, anche il sottosegretario, Peppe De Cristofaro, lancia l’allarme sui pochi fondi destinati alla scuola.
“Le risorse destinate dalla legge di bilancio alla scuola sono del tutto insufficienti. Mi rendo conto delle difficoltà, siamo miracolosamente riusciti a sterilizzare le clausole di salvaguardia. La scuola è luogo ideale per invertire la tendenza. Che non significa solo non tagliare. La scuola ancora risente dei tagli della legge Gelmini. Oggi non ci sono tagli. Ma bisogna cambiare rotta. La scuola italiana non ha bisogno di riforme ma di risorse. In Parlamento bisogna lavorare per trovare più fondi. È singolare che in queste ore si strepiti sulla plastic tax e non si dica mezza parola sulla scuola, il vero investimento sul futuro”.
Così il sottosegretario all’istruzione in un’intervista che appare oggi su Il Manifesto in merito ai pochi fondi alla scuola destinati dalla legge di Bilancio.
“Quali priorità? Intanto non è più accettabile che i docenti italiani – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana-Leu – abbiano gli stipendi più bassi d’Europa. La cifra prevista è un passo in avanti ma non basta. Le altre priorità: diritto allo studio, sostegno e scuole aperte, sia il pomeriggio che aperte al territorio. Nel decreto ora in Parlamento c’è un passo avanti, il concorso straordinario al fianco di quello ordinario. Il prossimo anno avremo in tutto 50mila insegnanti in più. È una prima risposta all’esercito degli oltre 100mila precari che manda avanti la nostra scuola”.
“Altro che dimetterci, il ministro Fioramonti ha dato al suo lavoro un’impostazione assolutamente condivisibile, la battaglia inizia ora in Parlamento. E ci aspettiamo – conclude De Cristofaro – che la maggioranza non ci lasci soli”.