Ad Alessandro Giuliani, il direttore della Tecnica della Scuola, intervenuto su radio Cusano, sono state poste le tante questioni calde che riguardano il mondo della scuola, a partire dall’ipotesi del green pass studenti.
Il direttore cita il recente sondaggio della Tecnica della Scuola e ne commenta i dati: “La maggior parte degli insegnanti è d’accordo, circa il 60% – spiega il direttore -. Di diverso avviso le altre categorie. Curioso il fatto che 8 dirigenti su 10 si dicano contrari, una cifra maggiore anche rispetto a quella degli stessi studenti, tra i quali si dicono contrari 7 su 10”.
E osserva: “Questo la dice lunga su quanto questo argomento sia divisivo, anche sul piano politico”.
“Le forze politiche sono spaccate – continua Alessandro Giuliani -. La Lega e il M5S dicono di no. Mentre le scuole cattoliche, i presidenti di regione sono favorevoli. Molto difficile che possa realizzarsi questo provvedimento, voluto da un gruppo di sindaci. Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito che viene prima di tutto il diritto allo studio”.
“Ma del resto – chiarisce – rendere obbligatorio il green pass alunni nella scuola significherebbe fare una cernita con il taglione, non una semplice selezione. Si rischierebbe davvero di fare perdere molti giorni di scuola, se non settimane, ai ragazzini. Rimane il fatto che l’incidenza del Covid sale al ritmo di un più 40% di casi settimanale, sono dati allarmanti anche per le scuole. Credo che la vacanze natalizie siano provvidenziali in questo momento”.
E sul fronte delle occupazioni studentesche si fa la cernita dei danni. “Ci sono scuole dove si contano migliaia di euro di danni – riferisce il direttore -e l’aspetto paradossale è che in alcuni casi ci è giunta voce che poi a pagare potrebbero essere anche i ragazzi che non hanno partecipato all’occupazione, e che si trovano, quindi, prima privati del diritto allo studio, poi a dovere pagare di tasca propria”.
“Contrari i dirigenti e molti insegnanti, che a Roma hanno espresso il loro no a qualcosa che lascia strascichi anche materiali, non solo sul fronte didattico. Parliamo di computer distrutti, insieme alle macchinette delle merendine, muri imbrattati e così via. Peraltro, sull’utilità delle occupazioni ci sentiamo di dire che nel 90% dei casi non portano a nulla. E alla fine le strutture scolastiche già deficitarie si trovano poi a fare i conti con riparazioni e quant’altro”.
Infine, la legge di Bilancio. Sarebbero appena 180 i milioni investiti sulla scuola, mentre il ministro Bianchi continua a dire che il Governo ha messo la scuola al centro. Come stanno le cose?
Il nostro direttore risponde con una battuta: “Bianchi si rivolge a chi non è nella scuola“.
“Nella scuola gravitano 1 milione e mezzo di docenti e Ata, poi ci sono 8 milioni di alunni – spiega – ma i messaggi del ministro sono indirizzati a un’opinione pubblica più vasta, che non sa esattamente come vanno le cose nella scuola. Un esempio su tutti quanto avviene sull’organico Covid: i 100 milioni stanziati non basteranno per tutti. E dunque il personale Ata aggiuntivo non potrà essere rinnovato in toto. E tutto questo giunge mentre abbiamo un rialzo della curva dei contagi da Covid-19. Se a settembre servivano 45mila collaboratori Ata in più, non si capisce perché adesso ne servano 30mila. Questo modo di procedere non è compatibile con quanto accade sul fronte epidemiologico, ed è uno dei tanti esempi su cui riflettere”.
“La legge di bilancio verrà approvata in fine settimana al Senato, poi dopo Natale si replicherà alla Camera. Ci aspettiamo forse una novità sui vincoli, che sono a costo zero, e nulla di più. Ma sentire che la scuola sia messa al centro, per noi addetti ai lavori… insomma, lascio a voi il commento”, chiude corto il direttore Giuliani.
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