La scuola protesta contro il contratto e non solo
Nella scuola continua l’azione dei sindacati Confederali e dello Snals per fare pressioni sulla manovra economica di fine 2018, in modo da incrementare gli 85 euro, anzi più probabilmente 80 euro lordi, che sinora sarebbero assicurati dalla stessa Legge di Bilancio. Il 4 dicembre, con un comunicato congiunto, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola Rua e Snals Confsal hanno annunciato che giovedì 14 dicembre, a Montecitorio, si svolgerà un incontro pubblico, a partire dalle ore 16.00, attraverso cui inviare l’ennesimo messaggio al Governo perché investa “le risorse necessarie, a partire da quelle che vanno inserite nella Legge di Bilancio”.
L’iniziativa si ispira al “Manifesto per la scuola di tutte e di tutti”, creato alcune settimane fa, che ricorda come la scuola sia un “bene comune per l’intera società, comunità aperta alla partecipazione, fondata su pluralismo, autonomia, collegialità”.
Attraverso un comunicato congiunto, sottoscritto dai quattro segretari Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Pino Turi, Elvira Serafini, i sindacati si soffermano sulla necessità di investire per creare una scuola finalmente “fuori dalle strettoie della burocrazia, quella fondata sulla libertà di insegnamento, quella non più fanalino di coda”.
“L’obiettivo che ci poniamo – sottolineano i segretari generali – è ottenere nella legge di Bilancio, in discussione alle Camere, risorse aggiuntive per la scuola, da investire anche nel rinnovo contrattuale, il cui negoziato va accelerato. Vanno poi potenziati gli organici del personale ATA e quelli dell’infanzia, va tolto il divieto di sostituzione del personale ATA, indispensabile per il funzionamento delle nostre scuole”.
“Investimenti nel sistema dell’istruzione e un confronto più serrato e veloce per il rinnovo del contratto: su questi temi, che rispondono all’interesse dell’intera comunità sociale e vanno a tutelare i diritti delle giovani generazioni per una istruzione di qualità – – intendono sollecitare un coinvolgimento ampio di tutta la società civile, a partire dall’assemblea pubblica a Montecitorio di metà dicembre”.
Come abbiamo avuto già modo di scrivere, il tentativo al fotofinish dei sindacati di ottenere altre risorse nella Legge di Stabilità è lecito e condivisibile.
Sulle possibilità – legate a motivi tecnici oltre che politici – che le pressioni possano andare portare a dei risultati, tuttavia, permangono seri dubbi: i finanziamenti che l’Esecutivo può effettivamente assegnare alla Suola sarebbero infatti davvero il capolinea.
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