Il Ministro Fioramonti continua a dichiararsi soddisfatto di come procedono le “trattative” interne alla maggioranza per aumentare le risorse destinate al sistema scolastico.
Per il momento, però, le cifre che si leggono nei documenti allegati alla legge di bilancio non sono per nulla confortanti.
Per esempio, nel dossier sullo stato di previsione dei Ministeri, si legge: “La tabella 7 del ddl di bilancio 2020-2022 autorizza, per lo stato di previsione del MIUR, spese finali – escluse, dunque, le spese relative alle operazioni di rimborso di passività finanziarie –, in termini di competenza, pari a € 59.972,8 mln per il 2020, € 58.592,1 mln per il 2021 e € 56.457,0 mln per il 2022”.
“Rispetto agli stanziamenti previsti per il 2019 dalla legge di bilancio 2019 – si legge ancora – si registra un aumento di € 467,1 mln per il 2020 e una diminuzione di -€ 913,6 mln per il 2021 e di – € 3.048,7 mln per il 2022”.
Il dossier fornisce ancora un ulteriore dato: “Gli stanziamenti per spese finali del MIUR autorizzati per il 2020 dal ddl di bilancio rappresentano, in termini di competenza, il 9,1% della spesa finale del bilancio statale, a fronte del 9,4% registrato in base alla legge di assestamento 2019 (L. 110/2019)”.
Riassumendo: rispetto al bilancio statale la percentuale destinata all’istruzione diminuisce, passando dal 9,4% al 9,1%; inoltre la spesa prevista per il 2020 aumenta di 467 milioni rispetto al 2019, ma negli anni a venire diminuisce nettamente passando dai 59.972 milioni del 2020 ai 56.457 previsti per il 2022: il “taglio” è esattamente di 3 miliardi e mezzo ed è legato, probabilmente, alle previsioni di Miur e MEF relativamente alle conseguenze legate al calo demografico.