Ultime riunioni al Miur in vista delle misure previste nella Legge di Bilancio per il 2018. Sono sei le misure al vaglio dei burocrati ministeriali. Alla scuola e all’università dovrebbe essere destinato un miliardo e 95 milioni di euro.
La Repubblica realizza una ricognizione sui provvedimenti che saranno adottati dal governo. Per ogni dipendente della pubblica amministrazione, dopo l’accordo del 30 novembre scorso, è previsto un aumento di 85 euro lordi il mese (40 euro netti, in busta paga). La ministra, vista la perdita di potere d’acquisto degli stipendi di maestri e professori, chiede un’ulteriore gratificazione per gli insegnanti. L’aumento di 85 euro lordi (in realtà ancora da finanziare) solleva un nuovo problema: chi, compreso nella fascia tra 24mila e 26 mila euro annui, prendeva il bonus da 80 euro voluto dall’ex premier Matteo Renzi, rischia di perderlo. Il governo sta studiando un intervento di carattere fiscale per sterilizzare gli effetti negativi dell’aumento contrattuale (gli 85 euro, appunto).
Il secondo aumento del pacchetto scuola della prossima Finanziaria riguarda i dirigenti scolastici: sono ottomila e chiedono un sensibile ritocco della parte fissa della busta paga, cioè la famosa equiparazione delle buste paga dei dirigenti scolastici a quelle degli altri dirigenti di Stato. Meglio, un avvicinamento all’equiparazione, vista la distanza odierna. Oggi la paga media di un dirigente scolastico è di 2.800 euro netti il mese. La protesta dei presidi sulla questione iniziò la scorsa estate. A giorni, ha ricordato ieri sera Fedeli, ci sarà il bando (dopo sei anni) per il nuovo concorso per dirigenti scolastici: 2.425 posti, che sono quelli vacanti e quelli che si prevede lo diventeranno nell’arco di tre anni. Nel 2018, ancora, sarà pubblico il concorso per dirigenti amministrativi (Dsga, 1.700 posti).
Al vaglio del ministero delle Finanze c’è la proposta dell’Istruzione per l’assunzione di seimila Ata: amministrativi, tecnici, bidelli. Seimila in più, s’intende, oltre a quelli previsti per sostituire i pensionati. Il Miur chiede anche 500 assunzioni per personale interno: gli Uffici scolastici regionali sono sotto organico. Ancora, si propone il ripristino delle supplenze brevi, eliminate dal Governo Monti. Per gli Its, gli Istituti tecnici e superiori, serve un fondo di 14 milioni per consentire il raddoppio degli studenti dei corsi: oggi sono ottomila. Il sistema Its nei primi sette anni di vita ha dato buoni risultati: 81 per cento di occupati a un anno dal diploma. Il capitolo, tuttavia, potrebbe essere spostato sull’Industria 4.0 e, dunque, sul bilancio del ministero dello Sviluppo economico.
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