“Alla Camera, per la legge di bilancio, verranno fuori altre risorse; il Senato ha approvato il disegno di legge, ma la partita non è chiusa. Faremo le nostre valutazioni alla fine”.
Così commenta la situazione attuale con noi il segretario nazionale della Uil Scuola Pino Turi.
Quindi va tutto bene, segretario?
“No, i tempi della trattativa contrattuale sono troppo lenti, ma noi stiamo lavorando per accelerarli”
Si ma le risorse stanziate con la legge di bilancio sono quelle che sono
“Noi continuiamo ad essere in contatto con i gruppi parlamentari e con le segreterie dei partiti, siamo convinti che alla Camera qualcosa cambierà. D’altra parte, se il Governo vuole ricucire con il mondo della scuola non può continuare ad intervenire a suon di decreti e di atti unilaterali”.
E se invece alla Camera le cose si mettessero male?
“Abbiamo già in programma iniziative unitarie di mobilitazione, perché non c’è solo la questione economica; anche il nodo normativo deve essere sciolto”
Le poche battute che abbiamo scambiato nella mattina del 1° dicembre con Pino Turi, segretario nazionale della Uil Scuola ci fanno capire quale potrebbe essere un possibile scenario futuro: i sindacati continueranno a fare pressing sulla maggioranza di Governo per ottenere ancora qualche risorsa in più nel bilancio 2018, anche se le probabilità di riuscita di questa operazione sono decisamente ridotte.
Ma soprattutto le parole di Turi fanno emergere un problema che fino ad ora era rimasto sotto traccia: non è così scontato che con il contratto si possano cancellare norme sgradite della legge 107 (bonus premiale innanzitutto). Su come vadano interpretate e applicate le norme del “decreto Madia” in materia di rapporto legge/contratto il punto di vista dei sindacati diverge parecchio da quello del Governo.
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