Non solo il sindacato più grande d’Italia. Anche l’opposizione si scaglia contro la manovra di fine anno in via di attuazione. È durissima la presa di posizione, in particolare, del presidente del M5s Giuseppe Conte contro l’operato del Governo capitanato da Giorgia Meloni: incontrando gli studenti in protesta in piazza Montecitorio per opporsi al caro libri e affitti, l’ex premier del periodo del Covid ha definito “vergognosa” la legge di Bilancio, perché “fanno anche deficit ma non lo fanno per far crescere l’Italia. Non c’è nessuna misura di crescita e di investimento. I settori che ci preoccupano di più sono sanità, scuola, istruzione, università. Perché se non imposti lì, condanni l’Italia al regresso”.
Il riferimento alla scuola, evidentemente, è al dimensionamento confermato anche per il 2024, con l’accorpamento di altre centinaia di scuole, e alle anticipazioni previste dal Def che prevedono una riduzione complessiva della spesa per la scuola rispetto al prodotto interno lordo.
“Meloni ha detto di aver messo tre miliardi in più sulla Sanità, ma – continua Conte – si chiama tecnicamente, non ci possiamo far prendere in giro, ‘definanziamento’. Tu in valori assoluti puoi anche mettere un chip in più ma gli investimenti in Sanità, Istruzione, Scuola, Università, vanno fatti rispetto al Pil. Se il Pil è cresciuto, grazie alle nostre misure, e tu invece riduci proporzionalmente l’investimento, vuol dire che i costi sono aumentati in questi comparti e tu non hai corrispondentemente investito. Chiamiamolo taglio alla spesa sociale“.
Il leader politico del M5s è preoccupato perché la manovra sembrerebbe blindata: “ci dicono pure che la prospettiva è che non potremo fare emendamenti, e questo vale addirittura pure per la maggioranza. Il che vuol dire che a Chigi fanno le leggi, i decreti legge, e non si possono più toccare in Parlamento. Quindi diventa uno svuotamento delle prerogative delle funzioni del Parlamento, e questo è gravissimo. È gravissimo per l’opposizione in particolare, ma è gravissimo pure per i parlamentari di maggioranza che pure potrebbero dare un contributo rispetto al governo”.
Il presidente dei grillini si schiera con gli studenti che continuano la loro mobilitazione davanti alla Camera: sostiene che la loro è “una battaglia giusta, sacrosanta, che il Movimento 5 Stelle ha sostenuto sin dal principio, portando dentro al Parlamento la voce di tanti ragazzi”.
“Oggi sono passato a trovarli al presidio, dove hanno piantato le loro tende, insieme a una delegazione di nostri parlamentari. Abbiamo parlato a lungo, ho ascoltato le loro richieste, le loro urgenze per un Paese che cambi passo combattendo precarietà e sfruttamento, rimettendo al centro sanità, istruzione e ricerca, lavoro stabile, retribuito dignitosamente”, conclude Conte.
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