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Legge di Bilancio, per Landini non tutela gli italiani e in pensione non ci va più nessuno: pronti allo sciopero generale

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Il primo sindacato italiano, la Cgil, esce allo scoperto sulla Legge di Bilancio 2024. E non le manda a dire. Al termine dell’assemblea il segretario generale, Maurizio Landini, ha detto senza mezzi termini che ci troviamo davanti ad “una manovra sbagliata” e “per quanto ci riguarda siamo pronti ad arrivare anche allo sciopero generale“.

Secondo il leader della Cgil, la manovra impostata dal Governo Meloni “non tutela i salari e le pensioni, non introduce il salario minimo, non combatte l’evasione, non tassa la rendita e i profitti. Invece taglia la sanità pubblica e la scuola”.

Per docenti e Ata è previsto, extra Legge di Bilancio, un incremento medio di 100 euro lordi per tutto il 2024, in attesa del rinnovo contrattuale: un provvedimento evidentemente ritenuto inadeguato dal sindacato.

Landini si dice insoddisfatto anche sul fronte delle norme relative alla previdenza valide per il prossimo anno, con l’arrivo di Quota 104, quindi ben più avanti rispetto a quanto era stato promesso in campagna elettorale, in particolare dalla Lega: “Dovevano cancellare la Legge Fornero”, che manda in pensione a 67 anni di età o con circa 42 anni di contributi, peggiorano quella legge, in pensione non ci va più nessuno”, sottolinea il numero uno della Cgil.

Infine, Landini sostiene che la Legge di Bilancio in via di approvazione nemmeno promuove le stabilizzazioni: il testo approvato finora dall’esecutivo “non cancella la precarietà che colpisce in particolare i giovani e le donne”.

Per il segretario generale della Cgil, quindi, il giudizio sulla Legge di Bilancio è inevitabile: “bisogna proseguire la mobilitazione per cambiarla”.