Non un euro sull’organico di diritto per ridurre le classi pollaio, pochi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza delle scuole.
Pochi i posti in più per il potenziamento nelle scuole dell’infanzia (1000).
Per il contratto sugli insegnanti non si prevedono risorse aggiuntive.
Appena 25.000 i docenti di sostegno in più su organico di diritto a fronte di un fabbisogno di 60.000 posti.
Insomma le cose più urgenti e necessarie, da sempre richieste dal mondo della scuola, non trovano spazio o ne trovano troppo poco nella proposta di legge di bilancio per il 2021 che il Governo presenta al Parlamento per quanto riguarda la Scuola e che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre.
Non si accenna in nessun modo ad abbattere la dicotomia tra organico di fatto e organico di diritto né sui posti comuni né su quelli di sostegno, non si avviano a soluzione i problemi strutturali della scuola italiana né si riconosce economicamente il lavoro degli insegnanti per i quali sono previsti gli stessi aumenti del restante pubblico impiego, 80 euro lordi nel triennio 18/21.
Siamo ben lontani da quanto era stato previsto lo scorso anno dall’ex ministro Fioramonti per gli insegnanti, cioè aumenti a due cifre.
Per una scuola in emergenza e che per le sue carenze strutturali non riesce a garantire il diritto allo studio come negli altri paesi si fa poco o nulla anche per 2021 e questo in periodo di pandemia.
Noi di SBC restiamo stupiti per le dichiarazioni entusiaste rilasciate dalla Ministra Azzolina e dalla sottosegretaria Ascani.
Crediamo poi che quanto investito sul digitale in questa legge di bilancio sia dovuto alla forte pressione esercitata dalla cosiddetta lobby del digitale che ha da tempo molto credito presso questo Governo e presso l’attuale Ministra, soprattutto in seguito all’uso emergenziale della DDI durante la pandemia, una didattica bocciata da docenti, studenti e famiglie.
Scuola Bene Comune
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