Settimana decisiva per la legge di bilancio 2023 che – lo ricordiamo – dovrà essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre prossimo.
I tempi dunque sono molto stretti.
Dopo le prime battute di sabato 10 la Commissione Bilancio della Camera tornerà a lavorare sul disegno di legge a ritmi serrati a partire da mercoledì 14.
Nel corso della settimana si prevedono riunioni a raffica, anche notturne.
La settimana successiva il provvedimento andrà in aula: i lavori inizieranno il giorno 20 e andranno avanti ininterrottamente fino alla notte del 23 dicembre.
Subito dopo la pausa natalizia il disegno di legge passerà al Senato dove ci saranno solo pochissimi giorni per chiudere i lavori.
Numerosi gli emendamenti presentati rispetto al testo degli articolo relativi alla scuola.
Le disposizioni più contestate sono quelle contenute nell’articolo 99 sul dimensionamento scolastico che, una volta a regime, potrebbero voler dire la soppressione di non meno di 600 istituzioni scolastiche.
Su questo si preannunciano già richieste di modifica non solo da parte delle opposizioni ma anche da parte di deputati della stessa maggioranza.
Poi c’è la questione dell’organico aggiuntivo per gli Ata su cui Fratelli d’Italia chiede maggiore attenzione.
E’ possibile che si apra un capitolo anche sul tema dei vincoli alla mobilità perché senza un intervento legislativo è difficile che si possa risolvere completamente la questione a livello contrattuale.
Resta invece lo stanziamento aggiuntivo di 150 milioni di euro per la valorizzazione del personale della scuola.
Il Governo ha già fatto capire che non ci sarà molto spazio per accogliere emendamenti e proposte di modifica, ma, come spesso accade in questi casi, non si può escludere qualche colpo di scena.
Di sicuro, però, le eventuali modifiche non potranno richiedere risorse aggiuntive, quindi, a conti fatti, le possibilità di cambiare qualcosa sono davvero molto ridotte.
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