Legge di Stabilità, l’ira di Bonanni: perché ci si accanisce verso la scuola?
Sui tagli alla scuola e il giro di vite sugli insegnanti, contenuti nella Legge di Stabilità, i sindacati della scuola non saranno soli: le dichiarazioni delle ultime ore indicano chiaramente che avranno il supporto delle confederazioni e dei loro segretari generali. Basta sentire quello della Cisl, Raffaele Bonanni, che non va per il sottile: “il Governo Monti deve cancellare i tagli inaccettabili sulla scuola. E se non lo farà il Governo – sottolinea Bonanni – ci dovrà pensare sicuramente il Parlamento ad eliminare un intervento davvero improponibile sulla scuola“. Il segretario generale della Cisl conosce bene i problemi della scuola. E la cancellazione di risorse e di posti applicati a partire dal 2009. “Non comprendiamo perché ci si continui ad accanire sulla scuola, che – sostiene Bonanni – ha già pagato un prezzo altissimo al risanamento dei conti pubblici. In tre anni sono state tagliate risorse per otto miliardi di euro. Un fatto sotto gli occhi di tutti. E` arrivato il momento di pensare a investire sull`istruzione e la formazione, come altri paesi stanno facendo, anche in momenti di crisi come questo. Non si può accettare che si intervenga in modo unilaterale e pesante su materie contrattuali come l`orario di lavoro e le retribuzioni del personale della scuola“.
Al pari del segretario del comparto Scuola, Francesco Scrima, per Bonanni non è accettabile che il Governo Monti faccia tramontare l’accordo raggiunto nel 2010 (grazie anche all’interessamento diretto dello stesso leader della Cisl) con l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “Ancor meno si può tollerare che mentre si fa questo – continua Bonanni – si impedisca di avviare la trattativa sugli scatti di anzianità, che permetterebbe di dare attuazione agli accordi fatti con noi dal precedente Governo. Per queste ragioni è ampiamente giustificata la mobilitazione della categoria, che trova il più convinto appoggio della Confederazione“. Il riferimento è allo sciopero annunciato, assieme a Uil, Snals e Gilda, per il prossimo 24 novembre.