Le reazioni della Flc-Cgil e della Gilda alla Legge di Stabilità per il 2016 approvata dal Consiglio dei Ministri
Così il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo
“Se le condizioni per il rinnovo del contratto nazionale del pubblico impiego saranno quelle annunciate da Renzi in conferenza stampa, la nostra risposta al tavolo negoziale non potrà che essere ‘buongiorno’ e ‘arrivederci’. Si tratta di una cifra irrisoria, anzi offensiva se si considera che gli stipendi dei dipendenti pubblici, e quindi anche degli insegnanti, sono bloccati da sei anni. Trecento milioni produrranno un aumento in busta paga di circa 7 euro lordi per ciascun lavoratore, cioè poco più di 4 euro netti a testa. Con questi spiccioli, ci si potranno permettere quattro caffè in più al bar ogni mese, nulla di più. Si tratta di una foglia di fico che – conclude il coordinatore della Gilda – nasconde la reale intenzione del Governo di protrarre il blocco del contratto nonostante la sentenza della Corte Costituzionale ne abbia dichiarato l’illegittimità”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti
“A proposito della Legge di (in)stabilità presentata ieri dal governo, i migliori commenti giornalistici sottolineano il clamoroso scarto tra le promesse di forte rilancio economico e di ‘manovra espansivà fatte fino al giorno prima da Renzi e l’assenza concreta di investimenti nel lavoro, pensioni e servizi sociali. Ma, tranne pochi casi, e’ minimizzato l’aspetto più grottesco e beffardo della Legge: dopo sei anni di blocco contrattuale, a fronte di una perdita di almeno il 20% di salario (tra i 250 e i 300 euro) negli ultimi anni, ai lavoratori/trici della scuola e del restante Pubblico impiego viene ‘offerto’ un aumento salariale medio di 8 euro (lordi) al mese”. Sulla legge di stabilità, che conferma per il 13 novembre “lo sciopero generale della scuola, al quale riteniamo che vada abbinata una manifestazione nazionale, alla quale invitare tutte le forze e strutture dei lavoratori/trici, degli studenti e dei cittadini che si battono contro l’applicazione della cattiva scuola renziana. Ribadiamo nel contempo l’invito, che finora non ha ricevuto risposte, ai Cinque sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) – con i quali abbiamo indetto e gestito i grandi scioperi del 5 maggio e degli scrutini – a promuovere lo sciopero di novembre unitariamente, e con pari dignita’, per realizzare una partecipazione all’altezza di quelli estivi, contro l’applicazione della legge 107 e per consistenti aumenti salariali per docenti ed Ata, in netta opposizione alla insultante proposta governativa”. In preparazione dello sciopero, “il 24 ottobre saremo in piazza nelle principali città, così come faranno anche i Cinque, seppur dobbiamo registrare con rammarico che, a causa dell’ostracismo messo in atto da alcune di tali organizzazioni nei nostri confronti, in molte regioni la mobilitazione non sarà unitaria”.
Così in una nota Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas.
Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…
Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…
Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…
Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…
Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…
Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…