Cominciano a prendere consistenza le voci sugli stanziamenti che con la Legge di Stabilità permetteranno di incrementare gli organici della scuola. E anche gli stipendi.
Per trasformare diverse migliaia di posti dall’organico di fatto a quello di diritto (il Miur ne ha chiesti 25mila, di cui 5mila circa per il sostegno, ma il Mef dice che saranno molti meno), il Governo ha previsto un plafond da 140 milioni per il 2017 e 400 milioni a decorrere dal 2018.
Per il pubblico impiego sono complessivamente stati stanziati 1,920 miliardi di euro per il 2017 e 2,630 miliardi a decorrere dal 2018. Così l’ultima stesura delle norme sulla P.a. contenute in manovra. Parte va al finanziamento del rinnovo del contratto, alle assunzioni in deroga al turnover e al riordino delle forze di polizia (incluso bonus 80euro).
Le cifre compaiono nell’ultima versione della manovra e sono riviste al rialzo rispetto a quelle inserite nelle prime bozze, dove il plafond per la scuola non era menzionato.
La fetta più grande della torta – sottolinea l’Ansa – va a coprire gli aumenti salariali, le assunzioni in deroga ai limiti del turnover e il comparto sicurezza (tra riforma delle carriere e bonus 80 euro): si tratta di 1,480 milioni per il prossimo anno e 1,920 per il successivo.
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La parte da leone spetta alla contrattazione, che può contare su altri 300 milioni di euro, che si trascinano essendo già stati previsti nella scorsa legge di Stabilità. Il rinnovo è infatti relativo al triennio 2016-2018.
Scorporando le altre spese, per assunzioni e forze dell’ordine, ai contratti potrebbero restare alla fine del triennio 1,7 miliardi, che tradotto significherebbe 60-70 euro lordi in busta paga, come stima chi segue da vicino il dossier. Per un possibile incremento maggiore rispetto a quanto era emerso inizialmente (900 milioni solo per gli stipendi) e poi nei primi testi della manovra (1,400 miliardi e 1,850 miliardi complessivi per la P.a.).
La spartizione delle risorse avverrà con decreti ad hoc del presidente del Consiglio.
Ma considerando che si tratta di cifre sempre lorde, ai dipendenti in media andranno meno di 40 euro nette al mese.
Non è un caso se il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo, aveva invitato il Governo a un “ulteriore sforzo”.
Anche per il segretario generale della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, le risorse “continuano ad essere insufficienti, inaccettabili”, tanto che annuncia “un sit-it di protesta per il 9 novembre davanti a Montecitorio insieme alla sanità”.
La Legge di Stabilità è attesa nei prossimi giorni dalle verifiche dei parlamentari.
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