Nella manovra c’è “1 miliardo in più su scuola e università, non solo per i decreti legislativi per la buona scuola”.
Ma anche per un “intervento per le scuole non statali, per le materne paritarie” e per quegli istituti, sempre non statali, che “hanno insegnanti di sostegno e che hanno numero di disabili rilevante”.
A dirlo è stato premier Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei ministri svolto il 14 ottobre.
Il presidente del Consiglio ha tenuto a dire che le paritarie scuole che “fanno un servizio” e auspicando “che non vi siano polemiche ideologiche”. Anche perché, ha concluso il premier, il servizio prodotto dalle scuole paritarie per lo Stato si traducono in un risparmio.
È inutile dire che le parole di Renzi, in attesa di capire quanti saranno i fondi destinati alle strutture scolastiche paritarie, faranno discutere: in ballo, c’è sempre l’interpretazione dell’articolo 33 che parla di scuola pubblica e aggiunge che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituzioni di educazione ma senza oneri per lo Stato.
Su tutti provvedimenti in arrivo attraverso la Legge di Stabilità di fine anno, riguardanti la Scuola e l’Università, vi daremo puntuale notizia, subito dopo aver preso visione del testo approvato in sede di CdM, che nei prossimi giorni sarà al vaglio delle Camere del Parlamento.
Intanto, vi proponiamo una scheda (realizzata dall’Ansa) comprendente gli stanziamenti previsti dal Governo per i vari comparti, emersi – a spanne – dalle slide di Palazzo Chigi diffuse al termine del consiglio dei ministri.
Industria 4.0 20 miliardi in tre anni;
Fondo garanzie Pmi 1 miliardo;
Ires e Iri al 24% 3 mld già finanziati + 1 mld;
Pensioni 7 miliardi in tre anni;
Sanità 2 miliardi;
Povertà 0,5 miliardi;
Dissesto, scuole, bonus case 3 miliardi;
Clausole Iva 15 miliardi;
Investimenti pubblici 12 miliardi in tre anni;
Scuola e Università 1 miliardo;
Famiglia 0,6 miliardi;
Pubblico impiego 1,3 miliardi.
{loadposition eb-lezioni-simulate}
{loadposition facebook}