Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Legge di stabilità, Rosy Bindi non ci sta: voteremo contro

Legge di stabilità, Rosy Bindi non ci sta: voteremo contro

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All’indomani della denuncia pubblica contro la nuova ondata di tagli e rinunce che il Governo si appresta a varare sulla scuola italiana, stavolta attraverso la Legge di stabilità 2102, il vicepresidente della Camera e presidente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, Rosy Bindi, è tornata a sottolineare che le parti riguardanti la scuola (ulteriore blocco degli scatti di anzianità, penalizzazione di coloro che fruiscono dei permessi per disabili, ecc.) vanno eliminate. La Bindi ha lanciato una sorta di appello pubblico, nei confronti sia del Governo e sia del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo: “Sappia che non saremo disponibili a votare tagli mascherati e misure che disattendono i legittimi diritti degli insegnanti e le aspettative di migliaia di giovani che da anni aspirano inutilmente all’insegnamento“.
La Bindi sembrerebbe preoccupata pure delle voci sull’innalzamento delle ore d’insegnamento settimanale: “vedremo se le anticipazioni, davvero preoccupanti, che riguardano il mondo della scuola sono solo gossip, come afferma il ministro Profumo. Ma fin d’ora il ministro sappia che per quanto ci riguarda la scuola ha già dato molto e non è il caso di chiedere ulteriori sacrifici.
Soprattutto quando si presentano come uno stravolgimento del contratto, nello stesso anno in cui non sono stati pagati gli scatti e molti di loro si sono visti sfumare la pensione
“.
Sulla questa eventualità è tornata anche Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito democratico, la quale ha ricordato che negli ultimi anni “è la scuola che ha pagato l’86% del risparmio della spesa statale”.
Insomma, ancora una volta il Pd si mostra vicino alle esigenze della scuola e dei suoi lavoratori. Lo sarà anche al momento di votare a favore di questa Legge di stabilità? Quanto accaduto negli ultimi mesi, con i diversi provvedimenti introdotti dal Governo Monti contro i dipendenti statali (basta per tutti quello sulle nuove regole sui pensionamenti) passati a larga maggioranza, grazie anche all’avallo dello stesso Partito Democratico, lasciano in piedi più di qualche dubbio.