Come annunciato già ieri, mercoledì 6 aprile, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che consente di iscriversi contemporaneamente a due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale.
La stessa possibilità è prevista anche per due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
La legge precisa che non sarà consentita, invece, l’iscrizione contemporanea a due corsi di laurea appartenenti alla stessa classe e ai corsi di specializzazione medica.
Messa: “ringrazio i parlamentari per la determinazione”
La ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa ha commentato il risultato: “L’approvazione di questo provvedimento rappresenta un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale. Vorrei prima di tutto ringraziare i parlamentari per la loro determinazione nel portare fino in fondo questo lavoro. Garantiamo così ai giovani di poter avere anche questa opzione, che una legge del 1933 rendeva impossibile”.
Iannone (FdI): “un passo in avanti verso la meritocrazia”
A rilasciare delle dichiarazioni è anche il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone che ha affermato: “Si tratta di un passo in avanti verso la meritocrazia essendo stata accolta anche la nostra preoccupazione secondo la quale il provvedimento riguardasse una indiscriminata possibilità di iscriversi a più corsi di laurea: ci devono essere dei paletti per premiare il merito e per garantire quella serietà di studio con riferimento a quei corsi particolari, come ad esempio medicina, dove sicuramente non si può perdere la concentrazione”.
Casa (M5S): “lasciare libera strada ai nostri talenti”
Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera ha così dichiarato la notizia: “Abbiamo bisogno di lasciare libera strada ai nostri talenti e a quelli altrui, perché il futuro è nell’internazionalizzazione e nella contaminazione tra i saperi. Il testo oggi diventato legge è equilibrato, prevede paletti ben definiti ed è un elemento di modernizzazione del nostro sistema. Cade una barriera che risale all’epoca fascista e viene introdotta un’innovazione che può fare da ponte tra le diverse discipline: non possiamo che esserne lieti”