“per il finanziamento di studi, progetti e attività e lavori preliminari, lavori definitivi della nuova linea ferroviaria Torino Lione è autorizzata la spesa di 60 milioni di euro per l’anno 2013, di 100 milioni di euro per l’anno 2014 e di 530 milioni di euro per l’anno 2015”.
Che in totale fanno 690 milioni per l’opera più contestata della Penisola.
Superata la norma che prevedeva l’affievolimento dell’illuminazione pubblica per i comuni italiani, spuntano 223 milioni per il finanziamento della scuola privata; 110 milioni da destinare ai lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo; 900 milioni da destinarsi alle attività dei territori colpiti dal sisma del 2009 in Abruzzo; 1250 milioni di euro fino al 2016 per la realizzazione del sistema Mose di Venezia; 600 milioni per il 2013 per la prosecuzione del tratto italiano del valico del Brennero.
Ancora non del tutto scongiurato è l’aumento dell’Iva, dal 4% al 10%, per le prestazioni rese dalle cooperative sociali in nome e per conto dello Stato, come le prestazioni sanitarie rese dalle strutture convenzionate, l’assistenza domiciliare e la gestione di comunità per tossicodipendenti – anziani e disabili.
Mentre si finanziano grandi opere si pensa a ridurre le dotazioni dei ministeri, tassare le pensioni di guerra, racimolare qualche spiccio per gli esodati e razionalizzare la spesa sanitaria. E’ saltato per il momento anche il finanziamento di 10 milioni di euro per il 2013 a Radio Radicale.
E’ quanto leggiamo nell’Agenzia parlamentare.
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