Le regole più pesanti introdotte con la legge di stabilità dello scorso anno sono rimaste intatte nonostante il disservizio che esse hanno creato a partire da settembre.
Il primo problema riguarda l’impossibilità di nominare supplenti nel primo giorno di assenza del docente titolare. In realtà con l’avvio dell’organico potenziato il problema è adesso sotto controllo, almeno in parte; restano invece le difficoltà nelle scuole dell’infanzia, alle quali – come è noto – non sono stati assegnati insegnanti aggiuntivi.
Poi c’è la questione della impossibilità di nominare supplenti al posto di collaboratori scoastici e assistenti amministrativi assenti fino a 7 giorni.
Visti i notevoli problemi che la disposizione sta creando c’era da aspettarsi che la legge di stabilità vi ponesse rimedio, e invece tutto è rimasto fermo.
Ma anche la cancellazione dell’esonero dall’insegnamento dei vicepresidi non è stata indolore e tuttora in molte scuole continuano ad essere problemi e difficoltà.
Come ad esempio dove il vicepreside è un docente appartenente ad una classe di concorso con graduatoria esaurita (senza considerare che spesso è accaduto con l’assegnazione dei docenti della fase C i supplenti dei vicepresidi sono cambiati, con evidente di mancanza di continuità didattica).
Insomma neppure su questo punto il Ministero è riuscito a porre rimedio alle evidenti storture che quet’anno hanno messo in seria difficoltà la maggior parte delle istituzioni scolastiche.
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