In data 14 marzo ho scritto una lettera aperta agli organi costituzionali dello Stato per sollecitare la correzione di uno dei grossolani errori della legge 107/2015.
La progettazione è la chiave di volta del sistema scolastico [DPR 275/99 art.1 comma 2] è l’asserzione d’apertura: chi progetta deve rispettare i vincoli posti da un itinerario rigorosamente definito.
La circostanziata descrizione del risultato atteso è il momento generativo di un progetto introduce il postulato che il legislatore ha infranto.
L’assenza di un’esatta visione del campo del problema e la mancanza di una meta viziano le strategie risolutive e le scaraventano nel campo della casualità e di preconcetti.
Il comma 7 della legge 107/2015 deve essere corretto: più della metà degli “obiettivi formativi ritenuti come prioritari” non attiene alla formazione e all’educazione degli studenti.
Eccone un parziale repertorio:
- Potenziamento delle metodologie laboratoriali [riguarda la didattica];
- Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica [riguarda la gestione del sistema scolastico];
- Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva [aspetto di marketing];
- Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe [riguarda l’organizzazione];
- Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati [riguarda il recupero e il sostegno];
- . . .
Un sistema erroneamente orientato è sterile.
La sterilità, principale conseguenza dell’assenza d’orientamento, è foriera di confusione.
L’introduzione di pratiche decontestualizzate implica ubbidienza, non razionale condivisione.