I bambini che ascoltano sin dai primi anni di vita un “adulto significativo” intento a leggere ad alta voce libri e storie, hanno maggiori probabilità di successo nel percorso scolastico e di vita. Non è importante dove si svolga la lettura: a scuola, come a casa, quello che è fondamentale è l’atto del leggere.
I vantaggi accertati
Gli esperti dicono che si tratta di una pratica tanto semplice e accessibile quanto utile e potente, in termini di sviluppo delle competenze cognitive di base dei bambini e dei ragazzi, del potenziamento della loro capacità intellettiva, delle abilità relazionali, delle emozioni, dello sviluppo del pensiero critico.
Sondo diverse le recenti ricerche dirette da Federico Batini, docente del Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università degli Studi di Perugia, che cura la direzione scientifica di “Leggere: forte!”, a dimostrarlo.
Introdurre in classe la lettura ad alta voce dei docenti per i propri studenti come pratica quotidiana in tutto il sistema di educazione e istruzione, significa infatti agire sul futuro culturale, formativo, relazionale, identitario e perfino occupazionale delle nuove generazioni, realizzando una pratica didattica di vera e propria “democrazia” cognitiva.
In questo modo, inoltre, si riduce la disparità tra chi proviene da famiglie in cui si legge abitualmente e quelle in cui si legge poco o nulla, garantendo a tutti le stesse opportunità, limitando così la predestinazione all’insuccesso formativo che colpisce chi parte da posizioni di svantaggio e favorendo la cosiddetta “parità dei punti di partenza”.
Il progetto toscano
A raccogliere la sfida è stata la Regione Toscana, che ha deciso di puntare sulla lettura ad alta voce nel sistema di istruzione.
Con il progetto “Leggere: forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza”, unico a livello nazionale, si vuole introdurre tale consuetudine, gradualmente, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dal nido fino alla scuola secondaria.
La formazione dei docenti e del personale
Dopo il lancio avvenuto a ottobre, nell’ambito della fiera Didacta Italia, l’appuntamento più importante a livello nazionale, dedicato all’innovazione nel mondo della scuola, si è appena conclusa la fase della formazione del personale dei nidi e delle scuole dell’infanzia di tutta la Toscana e dei docenti delle primarie e secondarie.
Due le zone dove il progetto è stato introdotto in via sperimentale, ovvero l’Empolese (provincia di Firenze) e la Valdera (provincia di Pisa).
Oltre 4.500 sono gli insegnanti che, grazie a tre mesi e 25 ore di formazione per ciascuno, hanno adesso iniziato la lettura sistematica ad alta voce con i bambini e ragazzi: più di 1.000 i nidi e le scuole coinvolte.
Dalla teoria alla pratica
Tutti i docenti formati, hanno letto ai propri alunni e studenti, in modo regolare, intensivo e continuativo.
Un’ampia bibliografia è stata messa a disposizione, così come una dotazione di libri, acquistati dalla Regione e fatti pervenire alle scuole.
“Leggere: forte!” è un progetto di Regione Toscana realizzato con Università di Perugia, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo).
Il team di lavoro dell`Università di Perugia, con l`aiuto di oltre 50 volontari del movimento LaAV (Letture ad Alta Voce), sta affiancando nelle classi il personale docente supportandolo nelle letture e nelle animazioni di incontri con genitori e ragazzi sulla lettura ad alta voce.
La somministrazione del test
Il gruppo di ricerca dell`Università di Perugia sta curando la somministrazione di test e rilevazioni secondo un protocollo di ricerca voluto dalla Regione Toscana che permetterà di avere dati relativi ai bambini della fascia 0-3 a livello toscano e 0-16 per le due zone empolese e Valdera.
Le dimensioni oggetto di analisi sono relative alla comprensione delle emozioni, alla pianificazione sequenziale, allo sviluppo complessivo del bambino, allo sviluppo del primo linguaggio e del primo vocabolario.
Si rileveranno anche gli sviluppi sulla comprensione del testo e sulle competenze linguistiche; sarà indagato lo sviluppo delle abilità cognitive di base, delle abilità verbali, le abilità motorie, di studio e l’intelligenza verbale.
I risultati
I primi risultati di queste rilevazioni saranno comunicati a Firenze il 7 Aprile 2020 nel convegno che si terrà al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e a cui è già possibile iscriversi da questo link.
Lo scorso autunno, anche gli autori della ricerca ‘Leggimi ancora’, realizzata da Giunti Scuola e Giunti Editore in collaborazione con l’Università di Perugia erano giunti alla conclusione che leggere un’ora al giorno ad alta voce comporta un miglioramento dell’apprendimento: tra il 10 e il 20% sulla comprensione del testo, ma anche sullo sviluppo delle abilità cognitive di base, sull’intelligenza verbale.