Il decreto 36/22 relativo a misure urgenti per l’attuazione del PNRR è viziato da un errore strategico: la formazione docenti è affidata alle università, nonostante sia stata riconosciuta la loro incompetenza rispetto alla finalità educativa della scuola.
Il Decreto legge 1/2020, infatti, recita: “Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di procedere alla ridefinizione dell’assetto strutturale del Governo mediante la riorganizzazione delle attribuzioni in materia d’istruzione, università e ricerca scientifica, al fine di consentirne la valorizzazione delle rispettive specificità” istituisce “Il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’università e della ricerca ed è conseguentemente soppresso il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca”.
Riformulando: la soppressione del Miur era inderogabile e urgente perché unificava funzioni aventi natura differente.
L’art.2 della legge 53/2003 è stato posto a fondamento del mandato conferito al Ministero dell’istruzione. Riguarda sia la promozione de “L’apprendimento … e il raggiungimento di elevati livelli culturali e lo sviluppo di capacità e di competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”, sia “il conseguimento di una formazione spirituale e morale”.
Nitido appare il campo del problema: la scuola opera sui comportamenti dei giovani (apprendimento) per consentir loro di interagire positivamente col mondo contemporaneo. Si valorizza l’unitarietà della gestione, certificata dalla denominazione dell’istituzione: Sistema educativo di istruzione e formazione. Unitarietà che si ottiene coordinando tutti gli insegnamenti, da orientare alla meta istituzionale.
La gestione collegiale dei processi formativi è la logica, necessaria conseguenza.
La dizione “attraverso conoscenze e abilità” avrebbe dovuto guidare l’elaborazione del decreto sulla formazione dei docenti. Frase che connota la diversità che ha originato la bipartizione del Miur: conoscenze e abilità sono strumentali, rappresentano le occasioni su cui gli organi di governo della scuola devono progettare gli itinerari educativi.
La tragicità della situazione apparirà in tutta evidenza quando si ricercheranno i soggetti cui affidare l’incarico formativo. Ricerca molto, molto problematica: le strutture organizzative dalle scuole, visibili in rete, disattendono sia le disposizioni normative vigenti, sia i dettami delle scienze dell’amministrazione.
Enrico Maranzana