La griglia per la valutazione degli studenti nelle prove dell’esame di Stato, che il Ministero ha diramato per gli anni 2020 e 2021, elenca i traguardi cui orientare la “Programmazione dell’azione educativa”.
Un indirizzamento che le scuole hanno eluso: la progettazione formativa e quella educativa non sono praticate, eccezion fatta per qualche sperduta isola felice.
C’è da chiedersi: come sarebbero le attività scolastiche se le amministrazioni delle singole scuole onorassero il mandato ricevuto?
Due sono i punti focali dell’accertamento: il controllo dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline, l’analisi delle capacità che lo studente manifesta.
Il secondo aspetto accomuna tutti gli insegnamenti: ne deriva l’essenzialità del coordinamento didattico, che uniforma, indirizzandoli, i percorsi educativi delle singole materie.
L’esaltazione dei metodi propri delle diverse discipline, invece, preclude il ribaltamento della vita scolastica: l’aspetto metodologico è inscindibile dal problema da risolvere.
Si propongono due definizioni per illuminare la scena, riflessioni che vincolano la progettazione didattica:
Dunker “Un problema sorge quando un essere vivente ha una meta, ma non sa come raggiungerla”.
Polya: “Risolvere problemi significa trovare una strada per uscire da una difficoltà, una strada per aggirare un ostacolo, per raggiungere uno scopo che non sia immediatamente raggiungibile”.
I percorsi didattici derivanti dall’assunzione di tali punti di vista rivoluzionano le tradizionali dinamiche di classe che da discendenti (dal docente al discente) diventerebbero ascendenti (dallo studente alla conoscenza). La tradizionale lezione del docente sistematizzerebbe i lavori di ricerca condotti dagli studenti: l’elaborazione di risposte a stimolazioni finalizzate.
Le conseguenze dell’applicazione dei due assunti appaiono in rete: “Laboratorio di matematica: gli automi a stati finiti, per studenti della secondaria di primo grado”, propone un esempio di didattica che privilegia l’aspetto metodologico; è un’introduzione alla cultura informatica.
Concludendo. L’elusione del mandato costitutivo delle commissioni dell’esame di Stato non è mai stata rilevata perché i suoi componenti sono gli stessi che hanno preparato gli studenti.
L’accertamento d’esame, conseguentemente, soppesa gli esiti d’itinerari scolastici che non hanno rispettato i vincoli ministeriali.
Enrico Maranzana
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