Sono un’insegnante di Tecnologia della scuola secondaria di primo grado De Marchi Gulli (ICS Cabrini) di Milano. Dal mese di marzo, dopo un iniziale smarrimento, stiamo utilizzando a scuola piattaforme sincrone e asincrone oltre al registro elettronico.
Io ho scelto di lavorare, con le mie classi, su una piattaforma asincrona. Ogni giorno invio spiegazioni dettagliate sui vari argomenti di studio, presentazioni multimediali, documenti di testo, disegni tecnici con le relative procedure, file audio per gli approfondimenti teorici. Correggo gli elaborati, rispondo alle richieste e alle domande dei miei studenti via chat, tutti i giorni e a qualsiasi ora.
Gli alunni fanno domande, chiedono spiegazioni, svolgono le esercitazioni e anche le verifiche a distanza, si cimentano nelle attività collaborative (brainstorming su internet) e la maggioranza partecipa con entusiasmo. Vi sono ovviamente alunni in difficoltà per i motivi più diversi, io però vedo i loro sforzi e premio soprattutto l’impegno.
Molti studenti hanno elaborato mappe concettuali con programmi che ho suggerito e con applicazioni scaricate sul cellulare; alcuni hanno disegnato le mappe direttamente su carta, hanno fotografato gli elaborati e inviato i loro lavori sulla bacheca della classe virtuale. Gli studenti hanno utilizzato i software installati sui loro computer di casa e quindi hanno lavorato come in un laboratorio di informatica a distanza, seguendo le mie indicazioni, e hanno anche provato ad usare programmi direttamente su internet.
L’attività didattica sulla classe virtuale è visibile e questo favorisce idee nuove, spunti, condivisioni e suggerimenti per tutti coloro che la frequentano. Per le prossime settimane sto programmando alcune verifiche dell’attività svolta a distanza, mediante l’ausilio di applicazioni da dispositivi fissi e mobili. Alcuni studenti possono utilizzare solo il cellulare quindi, per una volta, ringraziamo che esistono queste tecnologie.
Le mie proposte didattiche trovano il consenso della maggioranza degli alunni; ricevo infatti da loro elaborati grafici, relazioni e schemi che mi soddisfano pienamente. Non mi sarei mai aspettata una partecipazione così sentita, soprattutto da parte di alcuni alunni più riservati.
Da un giorno all’altro, ci siamo ritrovati tutti in una situazione inimmaginabile ma ora abbiamo visto un’altra realtà e stiamo imparando a collaborare veramente e ci sentiamo più vicini.
a cura di Silvia Trimarco
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