Attiviamoci – Let’s get active è il titolo di un progetto, nato durante la prima fase della pandemia, rivolto a operatori di politiche giovanili, formatori ed educatori, amministratori pubblici e decisori di politiche per i giovani. L’idea di Enrico Elefante, membro del pool di formatori del dipartimento gioventù del Consiglio d’Europa, che da una realtà periferica del Sud Italia è approdato a quello delle politiche giovanili internazionali, punta, attraverso approcci non formali e aperti a tutti, a portare alla ribalta il tema dei diritti umani sotto ogni possibile punto di vista.
Nel mio lavoro, che abbraccia una varietà di contesti, locali e internazionali, a volte molto semplici e spesso complessi e prestigiosi, spiega Elefante, ho di solito trovato delle contraddizioni in termini di queste “politiche dedicate ai giovani”. Mentre a livello europeo sono definite in modo chiaro e coeso, la loro applicazione da parte delle diverse istituzioni varia a seconda del quadro che seguono.
Le politiche per i giovani, nelle loro molteplici definizioni e applicazioni, sono al centro di Let’s active, al fine di dare alle iniziative ad esse legate un valore pubblico e un approccio multi-stakeholder, partendo dall’informazione e dalla partecipazione. E proprio in tal senso si muove il progetto del giovane Enrico Elefante, che conferma nella sua analisi come sia rilevante promuovere e diffondere i tanti elementi informativi e partecipativi. Su questi temi la serie di incontri promossi dal progetto vuole dare uno stimolo a collegare e mobilitare chi condivide le stesse idee e necessità. Già durante l’incontro introduttivo, avvenuto in questi giorni di fine anno, sono stati definiti degli obiettivi specifici a medio termine, tra cui creare un think-tank nazionale sulle politiche giovanili, un centro di risorse per promuovere le buone pratiche istituzionali e l’Istituto italiano di educazione non formale.
Queste iniziative richiederanno una forte coesione tra i diversi attori delle istituzioni locali e nazionali, a partire dai singoli operatori e dai rappresentanti di varie organizzazioni, dai ricercatori accademici, dagli operatori e da chiunque intenda ricevere formazione e creare collegamenti con il tema delle politiche giovanili e dell’educazione ai diritti umani, sostiene ancora il formatore europeo. A questo percorso possono aderire i soggetti direttamente coinvolti e che condividono l’interesse per il tema e la volontà di approfondirne i molteplici aspetti e i legami con il contesto locale, regionale, nazionale e internazionale, seguendo le istruzioni dei quadri che il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea. Sono previsti cinque workshops, che si occuperanno di Informazione, Partecipazione, Media Literacy, Project Management, Non Formal Education, tra gennaio e febbraio 2021. È possibile partecipare attraverso il seguente link.
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