“Dare un messaggio che ci si ferma a 16 anni, è come dire che il diploma di terza media è sufficiente, ma nel mondo del lavoro del futuro è necessario uno zaino più solido, quindi bisogna spingere tutti gli studenti ad avere il diploma di scuola secondaria superiore“. Le parole sono del segretario del Pd, Enrico Letta, dove il 15 settembre si è svolto l’evento ‘FuZure: il futuro secondo la Generazione Z’ di Skuola.net.
In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, il leader dei dem ha ribadito che “serve l‘allungamento dell’obbligo scolastico, bisogna cominciare molto presto, con la scuola dell’infanzia, e allungare oltre i 16 anni”.
Enrico Letta ha quindi sottolineato l’importanza della “tecnologia a scuola” e che, a differenza della coalizione della Destra, non c’è alcuno motivo per andare a modificare il Pnrr: l’Europa “stanzia soldi per 100mila aule 4.0. Le strutture sono fondamentali per dare importanza alla scuola. Quelle che i ragazzi hanno a casa sono tecnologicamente avanzate, poi adesso a scuola fanno un salto indietro di trent’anni. Per questo dico, altro che rinegoziare il Pnrr, bisogna solo applicarlo”.
Fra gli obiettivi, il leader dem ha indicato anche “una formazione che in futuro desse la possibilità agli studenti di fare ponte fra gli aspetti umanistici e quelli scientifici“, andando fuori da quei “solchi che devono saltare: c’è bisogno di persone con un cervello formato con i due approcci che si mescolano. Le professioni più importanti in futuro riguarderanno il cambiamento climatico, la protezione dei dati personali, malattie e virus”.
Anche sui giovani che terminano la scuola, il segretario del Pd ha le idee molto diverse dalla Destra: occorre, ha detto, “eliminare i finti stage come ingresso al mondo del lavoro; il primo lavoro deve essere pagato, con un contratto di primo impiego con detassazione e decontribuzione; consentire ai ragazzi di andare fuori di casa dei genitori, l’obiettivo è passare dalla media dei 30 anni ai 24 anni, come in Francia e Germania”.
“Proponiamo un incentivo per affitti ai ragazzi sotto i 35 anni”, ha aggiunto Letta sempre nel suo intervento a Skuola.net., ribattendo a chi lo accusa di “essere suicida perché parlo di giovani, che sono meno e votano poco. Ma quando parlo con una persona con i capelli grigi – ha chiarito -, prima di pormi il suo problema, mi pongo quello di suo figlio e suo nipote. Per questo vogliamo una dote per i diciottenni, un boost per chi esce da scuola, per mettersi in proprio e andare a vivere da soli”.
Alle superiori ha frequentato il liceo classico Galileo Galilei di Pisa. Ma come si comportava Enrico Letta a scuola? “Da giovane – ha raccontato – ho preso una serie di due di picche, ai miei tempi si diceva così”.
Ero, ha ricordato, “regolarmente all’ultimo banco” e andava a scuola in bicicletta. “Studiavo le cose che mi piacevano, su quelle che non mi piacevano facevo l’essenziale” ha aggiunto, spiegando che le materie preferite erano storia e filosofia, le più odiate matematica, chimica e fisica, “pur avendo un papà matematico”.
E ancora: “Ricordo la professoressa Annamaria Bastianoni, al liceo di Pisa. Mi diceva: ti piace tanto fare politica, ma quando avrai ruoli politici, se non sai l’abc di scienza e fisica, farai delle figuracce. E aveva tanta ragione”.
Dalle scuole superiori, Letta uscì con 56/60. “Portai filosofia e greco – ha ricordato -. Avevamo una lista studentesca, Alternativa democratica, facevamo una trasmissione su Radio Incontro, due ore ogni giovedì sera, si chiamava ‘8-13 Scuola’. Discutevamo di come rifare la palestra del liceo, di come discutere sulle gite all’estero”.
“Avevamo sperimentato le prime gite scolastiche all’estero nel 1983 e 1984, a Vienna e in Grecia”, ha concluso il leader del Pd.
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