“Per noi davanti a tutto, trasversalmente, ci sarà la scuola, con il piano ‘Conoscere è potere’, con cui vogliamo investire 10 miliardi di euro in 5 anni“: così Enrico Letta, il segretario del Pd. Che aggiunge: “Quando si parla di democrazia a rischio ci si concentra solo sulle riforme istituzionali o sui regolamenti parlamentari. Sono interventi utili e necessari, ci mancherebbe. Ma la riforma prioritaria, una cura per l’Italia, oggi è la scuola. Luca Serianni nella sua lezione di congedo lo disse con le parole forse più belle, rivolte agli studenti della Sapienza: ‘Voi per me siete lo Stato’. E la scuola è dove formiamo gli italiani di domani”.
“Le nostre priorità sono lavoro, ambiente, diritti, ma la scuola siamo noi come popolo: come cresciamo, come guardiamo il mondo, come viviamo gli uni con gli altri. Conoscere è vivere, diceva Gramsci .E conoscere è anche potere: come verbo e come sostantivo. Negli anni di insegnamento in università ho avuto la conferma di quanto siano ancora attuali quelle parole”.
“Lo so: il Pd e il centrosinistra hanno fatto diversi sbagli compresa una riforma sciatta e non condivisa con la comunità scolastica. Io da presidente del Consiglio avevo preso l’impegno di non tagliare di un euro la spesa in istruzione. E l’ho fatto. Guardando al 2027 non ci accontenteremo di non tagliare, ma dovremo investire”.
Il segretario dem continua dicendo che si deve restituire la dignità e il ruolo che meritano i docenti italiani, non dimentichiamo di come hanno affrontato la DAD senza strumenti adeguati per via del divario digitale.
“Garantiremo la formazione continua e riporteremo, in cinque anni, gli stipendi in linea con la media europea. Costerà tra i 6 e gli 8 miliardi, da finanziare a partire dai 75 miliardi della programmazione europea 2021-2027, da considerare al netto dei fondi già previsti nel Pnrr’. Oggi in Italia 1 bambino su 10 non frequenta la scuola dell’infanzia, iniziamo a lasciarli indietro prima ancora di insegnargli a leggere e scrivere, creando le prime odiose diseguaglianze nell’accesso a un sistema educativo idoneo e ad un’alimentazione sana. La scuola, invece, deve accompagnare tutti i genitori, le bambine e i bambini, dai primissimi anni di vita. A partire dai fondi PNRR già previsti serve un piano per l’edilizia scolastica che tenga insieme sostenibilità e sicurezza – anche sotto il profilo sanitario, con l’installazione di nuovi sistemi di aerazione – e innovazione tecnologica”.
“Gli spostamenti casa-scuola possono diventare un costo considerevole per le famiglie, specie con l’inflazione che erode tanti risparmi. Vogliamo garantire la piena gratuità del trasporto pubblico locale e dei libri scolastici per le famiglie a reddito medio e basso. Ragazze e ragazzi devono vivere la scuola, non limitarsi a lezioni e compiti a casa, indipendentemente dalla famiglia in cui nascono. Per questo abbiamo pensato a un Fondo nazionale per integrare il finanziamento regionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero e l’acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali. Attività che stimolano pensiero critico e curiosità intellettuale. Oggi gli studi in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica sono appannaggio quasi esclusivamente maschile. Vogliamo modificare il processo di orientamento nelle materie STEM così da incoraggiare anche le ragazze a scegliere questi indirizzi che sono molto richiesti sul mercato del lavoro. Garantiremo l’accesso universale e gratuito di bambine e bambini alle mense scolastiche. Garantiremo l’aumento dei docenti di ruolo di sostegno per affiancare nel percorso scolastico tutte le persone con disabilità”.
Meno soldi per le armi, più finanziamenti per la scuola, la sanità e la lotta…
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