”Il diritto allo studio è una delle grandi questioni su cui il nostro Paese ha la coscienza sporca da sempre. L’applicazione del dettato costituzionale sulla scuola non è stata in questi anni all’altezza”. Il premier spiega che ”abbiamo un diritto di studio alla rovescia. Prima potevi fare un certo percorso se venivi da una famiglia disagiata. Oggi è il contrario, puoi fare un certo tipo di percorso solo se hai una famiglia che ti mantiene fino in fondo. Questo è inaccettabile”. Letta, raccontando di avere accompagnato nei giorni scorsi i propri figli a scuola, ricorda che ”le nostre scuole, le nostre classi sono il luogo dove i nostri figli crescono”. E’ un luogo, la scuola, che quindi ”non può essere lasciato solo a se’ stesso come l’ultima priorità del nostro sistema. Ci siamo dimenticati di capire che il cuore del tempo della vita dei nostri figli è li e si deve svolgere in luoghi adeguati. A quanti di noi infatti accompagnando i nostri figli a scuola piange il cuore vedendo i luoghi dove li portiamo, che non sono assolutamente all’altezza”. In questo senso, ricorda il premier, i provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri lunedì scorso ”sono solo l’inizio di una discesa” su educazione, scuola, istruzione.
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