Letta: “Mercoledì chiederò la fiducia in parlamento. Io voglio andare avanti”

“Mercoledì in parlamento per fiducia. Abbiamo valutato una situazione molto complicata e complessa, abbiamo deciso di andare in Parlamento al più presto. Con Porcellum non si deve votare, al Senato non ci sarebbe maggioranza. Un governo scilipotico? Dipende tutto da Pdl, in corso un dibattito molto profondo. Chiederò la fiducia sia al Senato che alla Camera. Se non c’è tiro le conclusioni. Le dimissioni in massa del Pdl sono una scelta che mina uno dei principi cardine della democrazia, per cui una minoranza non può far sciogliere il Parlamento con le proprie dimissioni. Di fronte a questo, un capo del governo non può far finta di niente, deve tirare le conclusioni. Così ho fatto. Sarà una richiesta di fiducia sulla base del racconto di questi mesi e sulle cose da fare, a partire dalla legge di stabilità perchè nel 2014 si colgano i risultati che io penso a portata di mano”
Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera scrive un editoriale che comincia come atto d’accusa nei confronti di Silvio Berlusconi e finisce con l’incitamento alla ribellione dei moderati contro il loro leader:
“Che cosa potrà accadere ora? Molto dipenderà dai sommovimenti che si avvertono nel partito di Berlusconi. I ministri Quagliariello, Lorenzin e Lupi, dimissionari, hanno espresso i loro distinguo. Anche Alfano si oppone alla deriva estremista del partito. Non basta. Le paure sono tante (l’incubo del destino di Fini); i ricatti e leminacce pratiche quotidiane. Ma se esiste un’area moderata, che ha a cuore famiglie e imprese, ispirata ai valori liberali del Partito popolare europeo, il momento di agire è questo.
Se non ora quando? Le probabilità che il governo Letta possa prosegui- re, magari con un programma limitato e una prospettiva elettorale più ravvicinata, evitando il fallimento del Paese e il collasso delle sue istituzioni, dipendono dalle scelte dei moderati che non vogliono confondersi in quella che Quagliariello ha ieri definito la «Lotta continua» della destra. 
Il futuro di un grande movimento popolare e la rappresentanza di una vasta areamoderata, soprattutto nella prospettiva in cui, questioni giudiziarie a parte, la parabola di Berlusconi abbia un termine, non saranno certamente assicurati dai commensali di Arcore. E un partito che si chiama Forza Italia non può trascinare il Paese nel vicolo cieco degli incubi giudiziari di un leader che non vuole accettare di vivere in uno stato di diritto.”

Pasquale Almirante

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