Il neo-segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, sulla Scuola è partito male: le solite parole vuote che vorrebbero spruzzare un po’ di togli-polvere sull’essenza messianica della professione docente sottopagata. Gattopardianamente, far finta di cambiare tutto per non modificare alcunché. Il PD è al Governo del Paese, sia pure con i carnefici berluscon-leghisti che hanno distrutto la Scuola Pubblica della Repubblica Italiana.
La Meloni è rimasta appollaiata sui fili del telegrafo dell’Opposizione; la “smemorata di Atreju” non ricorda che, in qualità di Ministro della Gioventù del Governo Berlusconi, ha votato i tagli miliardari alla “Scuola di tutti”, favorendo in tal modo la “scuola dei figli di…”.
Enrico Letta eviti le solite sterili dichiarazioni buoniste; dimostri con i fatti che vuol fare pace con il mondo degli insegnanti e degli Ata, con quel popolo che, nelle elezioni del 4 marzo 2018, ha inflitto la più pesante sconfitta della storia al PD. Sia quest’ultimo a presentare, difendere e far approvare tre leggi pro-Scuola.
Il neo-segretario Letta inchiodi il centro-destra alla sua conclamata responsabilità storica di aver agito contro la Scuola Pubblica: siano confermati con legge ordinaria i parametri dei 500 alunni per le autonomie scolastiche, 300 nelle zone montane-piccole isole-aree geografiche abitate da Minoranze linguistiche (ristabiliti con la Legge Finanziaria del Governo Conte 2), e venga approvata già per il 2021-2022 la riduzione del numero massimo di alunni per classe a 20 unità, 15 in presenza di uno studente con disabilità; si rimoduli la Funzione Docente con il Full time facoltativo (36 ore settimanali all inclusive con orario di cattedra invariato-ferie pari a quelle degli altri dipendenti pubblici-retribuzioni europee); vengano abrogati i Decreti Legislativi n. 62 e n. 60 del 13 aprile 2017, frutti avvelenati della sedicente “Buona Scuola” renziana.
Tante altre norme scolastiche andrebbero modificate o scritte ex novo; ma il meglio è nemico del bene. Rincominciamo da tre.
Ѐ chiaro a tutte le Maestre e a tutti i Professori, che amano la loro professione dall’Epoca ante-Lettiana, il pericolo di un potenziale futuro ricco esclusivamente di ulteriori chiacchiere a vuoto sulla Scuola da parte del Governo meravigliao, PD in testa.
Dovrebbe essere altrettanto chiaro al neo-segretario Enrico Letta che, in tal caso, il recupero della credibilità perduta da parte del Partito Democratico nei confronti di docenti e personale Ata risulterebbe impossibile. Per il PD resterebbe solo l’affidarsi alla tutela del WWF…
Antonio Deiara