Enrico Letta, segretario del Pd, è intervenuto a un convegno della fiera Didacta Italia, in qualità di presidente dell’Istituto Jacques Delors, spendendo parole premianti per i docenti: “In quanto padre di 3 ragazzi, uno alla media e due al liceo, che hanno vissuto questo periodo tra presenza fisica e DaD, posso dire che ascolto da loro un racconto che mi inorgoglisce di essere italiano, per gli insegnanti che abbiamo, e la loro dedizione. Immagino quanto sia faticoso insegnare. Sono grato a ogni docente per il lavoro che stanno facendo.”
Una grande empatia nei confronti della classe insegnante, quella del neo segretario: “Molto più difficile fare lezione online, e chi dice ‘Ma cosa vogliono gli insegnanti, stanno a casa e si connettono’, vuol dire che non ha nessuna esperienza di cosa voglia dire fare lezione online”.
Ed entra nel vivo della didattica, quando afferma: “Il tema della condivisione di esperienze è difficile. Per questo è necessario modificare gli equilibri di ciò che si fa: tra l’attività di trasmissione di sapere e quella esperienziale, la seconda conta moltissimo nell’attività didattica.”
E aggiunge: per esperienza “ho capito come l’attività di simulazione, per esempio, è fondamentale in classe.” Nell’ambito dell’attività politica “ho fatto fare simulazioni di riunioni del Consiglio europeo. Penso che con metodologie di questo genere i ragazzi si divertano e imparino molto di più.”
Quindi racconta: “Io vengo da sei anni di lavoro di insegnamento universitario che mi ha fatto cambiare idea su alcune cose: l’esperienza che mi sono fatto mi spingerà a essere anche molto più proattivo e anche molto più interessato all’argomento di quanto io sia stato in passato”.
“La questione principale per me è quella di chiudere questo anno scolastico meglio di come abbiamo chiuso l’anno scolastico scorso: questo credo che sia un impegno per tutti”.
“Vogliamo fare di tutto – ha aggiunto – perché quest’anno si riesca ad avere una conclusione che sia una conclusione, tenendo conto del fatto che l’anno scorso è stato un anno con una forte presenza di DaD; e che la fase finale sia una fase in crescendo, non una fase in declinando. Penso che questa sia la sfida principale che abbiamo di fronte”.
Quindi entra nel merito del programma europeo Erasmus:”Sono sempre stato dell’idea che l’Europa non nascerà veramente se non faremo l’Erasmus obbligatorio per gli studenti. Il Next generation Eu deve destinare una parte dei soldi per far fare un periodo in un altro Paese europeo. So che quando lo dico i docenti sono terrorizzati da 3 mesi ‘buttati via’ ma l’esperienza che un ragazzo fa andando tre mesi all’estero”, gli farà capire che insieme con gli altri Paesi si possono risolvere i problemi.
E sul dato finanziario, a incidere sulle tasche delle famiglie, Letta dichiara: “L’Erasmus non deve dipendere dalla disponibilità economica delle famiglie: il nostro paese si sta dividendo per censo, tutti coloro che hanno risorse ai figli fanno fare esperienze all’estero, perchè tutti sanno l’importanza dell’educazione all’estero: ma così è l’opposto dell’ascensore sociale. Con il Next generation Eu non c’è un dispendio di risorse che divide tra chi può e chi non può. Se avremo fatto questo, avremo fatto l’Europa dei cittadini europei. L’idea di un grande progetto di questo tipo genera la comunità dei giovani cittadini europei.”
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