Caro Babbo Natale,
non ti scrivo da così tanti anni che forse hai dimenticato il mio indirizzo. E, in tutta onestà, non vorrei che recapitassi il mio regalo alla persona sbagliata. Se non ricordo male, l’ultimo dono che mi hai portato è stato un grande canotto arancione, che occupava buona parte del soggiorno. L’anno dopo, non so perché, ho smesso di scriverti. Forse pensavo, essendo cresciuto, di dover lasciare spazio agli altri bambini. Tuttavia, e di questo ti chiedo scusa, avrei potuto mandarti almeno due righe di ringraziamento: sai che su quel canotto ho trascorso le vacanze più avventurose della mia vita solcando le acque del lago più bello del mondo?
Oggi -mi raccomando, fa’ attenzione!- non vivo più in Piemonte, ma in Lombardia vicino a Magenta.
Guarda, ti do un suggerimento: alcune delle mie scuole, come la Santa Caterina di Magenta, la Leonardo da Vinci o la Giuseppe Verdi di Robecco hanno dei parchi con degli alberi rigogliosi. Ecco, potresti scegliere il più alto e il più antico e metterci sotto qualcosa di utile per i miei bambini. Non voglio annoiarti con un elenco minuzioso. Mi fido di te! E ne ho motivo…
Però, più ci penso, caro Babbo Natale, e più mi sembra che il dono che vorrei veramente sia troppo grande per stare sotto un albero o per essere impacchettato.
Vediamo se trovo le parole giuste per descrivertelo: non è un bene materiale, ma lo può diventare. E’ grande, ma non si può misurare. E’ prezioso, ma non si può comprare. Se entra nelle nostre teste, rimane lì per sempre.
Ecco, sì, il dono che ti chiedo è la consapevolezza. Vorrei che le menti e i cuori di tutte le persone capissero che l’istruzione, insieme all’amore e alla salute, è la risorsa più importante che abbiamo.
Sapere quali sono le cose che contano nella vita ci aiuta a scegliere il meglio per noi stessi, per le nostre famiglie, per le nostre comunità e per le nostre nazioni! E, in altre parole, a essere felici.
L’anno che stiamo per lasciarci alla spalle, Babbo Natale, ci ha messo a dura prova e, secondo me, per ricostruire il mondo che abbiamo perduto dobbiamo rimettere la scuola al centro della nostra società. Ma non solo con le parole…
L’Italia, insieme ad altri paesi, riceverà presto dall’Europa ingenti risorse. Questa mattina ne parlavano tutti i giornali: avremo il Recovery Fund!
Allora, Babbo Natale, io vorrei che una parte di queste risorse fosse destinata alle nostre vecchie scuole. Ma so che ciò avverrà solo se tu riuscirai nell’impresa di far capire a tutti quanto prezioso sia il bene dell’istruzione.
Ti ringrazio per avermi ascoltato e spero che tu possa esaudirmi.
Davide Basano
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