La Lettera, come è noto, si è rivelata fin dal primo momento in cui vide la luce, di una tale carica da essere divenuta addirittura la bandiera del Sessantotto, che aveva iniziato già ad annunciare i suoi tuoni in tutto il mondo, anche se l’enfatizzazione e le strumentalizzazioni che ne sono state fatte, negli anni successivi, in più di una circostanza, non hanno consentito di apprezzarne tutto il suo potenziale etico, sociale ed educativo.
Lo stesso don Lorenzo Milani, che di quella Lettera era stato l’ispiratore cogliendo l’occasione della bocciatura alla prima classe della scuola magistrale di un suo alunno che aveva sognato di divenire maestro, tante volte è stato identificato con un santo, un profeta, un rivoluzionario, e non anche, prima di tutto, un vero uomo, con la conseguenza che ancora oggi non è difficile scoprire che la maggior parte di chi lo cita …orecchia soltanto qualche frase ad effetto senza aver letto uno dei suoi testi fondamentali, né le migliaia di lettere che sempre scriveva a tutti e su tutto.
La quarantennale concomitanza della pubblicazione della Lettera e della morte del priore di Barbiana sta stimolando in Italia, e all’estero, soprattutto in Spagna e nei paesi di cultura neolatina, una serie di iniziative come, convegni, seminari, concorsi ecc. finalizzati a fare il punto degli studi sull’insegnamento di quel prete/educatore che tanto amò i suoi alunni, da porsi contro la Chiesa e contro la scuola, pur restando ad esse sempre fedele.
Oggi, a distanza di quaranta anni, per fortuna, esistono tutte le condizioni, e le buone intenzioni, per fare piena luce sul ruolo e sul posto che don Milani occupò nella Chiesa pre-conciliare e nella scuola, messa sul rogo dalla contestazione, e per decantare la sua figura e la sua azione da tante false interpretazioni che fino ad oggi sono state date.
Tra le altre iniziative, al momento, c’è da segnalare quella assunta congiuntamente dal Comune di Vicchio ed il Ministero della Pubblica Istruzione, per un concorso tra tutte le scuole intitolato proprio alla “Lettera a una professoressa, 40 anni dopo” con un invito agli studenti, ma pure a chiunque sia interessato al problema scol,astico-educativo, come è detto nel sottotitolo, “a concorrere a promuovere la rilettura del libro, la riflessione sul pensiero di Don Milani, l’incontro del libro con la tua esperienza, l’attualizzazione delle sue idee.
Il concorso non è una gara, né un campionato, non avrà né vincitori o vinti, ma sarà finalizzato esclusivamente a sensibilizzare gli alunni di ogni ordine e grado, i cittadini di qualsiasi età interessati all’educazione, a riflettere sulla “Lettera a una professoressa 40 anni dopo”. Data di scadenza:15 aprile 2007. Informazioni sul sito dell’Istruzione: www.istruzione.it.