Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Maria Carmela Fanello, una docente precaria inserita nelle GaE che si rivolge direttamente ai sindacati.
“Sono una docente precaria inserita da più di 36 mesi nella GaE della Provincia di Torino, Provincia in cui risiedo ormai da 15 anni e che ho scelto per insegnare.
Ho deciso di indirizzare questa lettera a tutti i Sindacati, non soltanto al mio, in quanto ritengo che con la riforma della Buona Scuola, sia stata decretata la sconfitta della politica sindacale.
Perciò a questo punto ha poca importanza a quale Sindacato si appartiene!
Come molti precari e precarie delle GaE provo tanta indignazione e mi chiedo:
1) qual è il senso, la logica, la razionalità di rendere “facoltativa” la presentazione della domanda per partecipare al piano di assunzioni straordinarie?
2) Esistono elementi per impugnare l’art. 6 comma 3: I soggetti che non accettano la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase del piano straordinario di assunzioni non partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie.
Il nostro “STARE nella GaE” è un DIRITTO ACQUISITO, è un nostro MERITO … non ci è stato regalato dal Miur!
Tutti i docenti delle GaE per entrare in esse hanno fatto un concorso selettivo (due prove scritte e una prova orale), hanno frequentato (frequenza obbligatoria) un corso di abilitazione di due anni: con esami, tirocinio e relativa tesi! E siamo stati inseriti poi in esse in base al punteggio ottenuto! È un nostro MERITO, che ci ha sempre garantito il 50% delle immissioni in ruolo!
Il Miur da una parte fa le sue “sviolinate” (anche in questo DDL) sulla meritocrazia e poi che fa con l’altra mano? Ci cancella dalle GaE se rifiutiamo la proposta! Cancella con 6 parole (sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie) i nostri SACRIFICI, il nostro MERITO, il nostro 50%, un nostro DIRITTO ACQUISITO!!??
Vi sembra un atto legittimo da parte del Miur? Può farlo vi chiedo?
Bastava semplicemente render facoltativa la possibilità di accettare o meno la proposta di ruolo a livello nazionale (ci sono docenti che dopo anni di precariato in altre provincie vogliono ritornare o avvicinarsi il più possibile alla loro provincia di origine), e lasciare lapossibilità di restare nelle GaE della provincia scelta (visto che queste NON possono essere soppresse ma devono essere esaurite in base alla normativa vigente). Ed avere così la possibilità di aspettare quel 50% che ogni docente delle GaE si è conquistato con i SACRIFICI e il MERITO! Molti di noi sono precari da anni ed anni, e nel loro precariato hanno mandato avanti la scuola pubblica italiana, non ci spaventava certo un anno o due in più di precariato, siamo ormai predisposti al sacrificio, ma non a rinunciare a nessuno dei nostri DIRITTI ACQUISITI!
Come precaria indignata chiedo a tutti i Sindacati come pensano di difendere i nostri DIRITTI ACQUISITI? Cosa state facendo? La difesa dei diritti dei lavoratori non può essere un impegno che va in vacanza nei mesi estivi!
Noi PRECARI delle GaE vogliamo la nostra libertà di scegliere senza per questo dover rinunciare, vendere, qualche nostro DIRITTO!
Una precaria indignata delle GaE”
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