Care Colleghe e cari Colleghi vincolati, siete 80.000 e sappiamo che da mesi voi chiedete ai sindacati prima e ai partiti poi di risolvere un problema che il Legislatore ha creato nel 2019 con la legge 159 e cioè l’impossibilità di potervi trasferire dalla sede di assunzione prima per 5 anni e poi per tre anni.
Un problema che ha già colpito gli immessi in ruolo per il 2020/21, tranne che per alcuni che hanno potuto beneficiare di alcune deroghe previste da leggi sia nei trasferimenti sia nella mobilità per un anno.
Ovviamente non tutti voi sono costretti ad un pendolarismo estenuante ogni santo giorno, ma ci sono molti di voi che oltre all’orario di lavoro si sobbarcano ogni giorno in media una o due ore di viaggio all’andata e al ritorno nella provincia o tra le province della propria regione o tra province di regioni confinanti, per non parlare di quelli che prestano servizio in altra regione.
Molti sono stati costretti ad affittare una casa, la maggior parte a viaggiare, e fatti i conti a fine mese i vostri stipendi sono prosciugati da queste spese aggiuntive.
Per non parlare dello stress correlato, dello scarso rendimento che ricade sui vostri alunni, del dover trascurare i vostri doveri familiari di accudimento e assistenza.
Come sapete i gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione hanno presentato emendamenti alla Legge di bilancio 2022 e alcuni di questi emendamenti hanno proprio riguardato i vincoli dei docenti neo immessi in ruolo.
Una sensibilità nuova dei partiti e una mutata situazione politica rispetto a quella del 2019 e anche della scorsa estate ha fatto sì che si creasse almeno un’attenzione nei confronti del vostro problema che si andava sempre meglio inquadrando. Ad esempio si capiva che nulla aveva a che vedere con il nomadismo degli insegnanti del Sud che lasciano scoperte le cattedre al Nord, mentre cadeva la pregiudiziale della continuità didattica.
Sembrerebbe e il condizionale è d’obbligo che intorno a questi emendamenti si stia ora creando un consenso tra le forze di maggioranza e quindi si potrebbe profilare nei prossimi giorni una soluzione parlamentare al problema dei vincoli.
Del resto era stato preannunciato da diversi interventi sia di sindacalisti sia di politici e anticipato da organi di stampa on line.
Tuttavia questi emendamenti riguardano solo la mobilità annuale e cioè la possibilità di svincolare le sole utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a partire dal 2022/23.
Per i trasferimenti tutto invece resterebbe invariato. Un passo in avanti, certo, ma non basta.
SBC e il Comitato di “No Docenti Vincolati” chiedono che il vincolo sia cancellato oltre che per le operazioni di Utilizzazione e Assegnazione Provvisoria, come dovrebbe essere approvato a giorni in legge di bilancio , anche per le operazioni di trasferimento e che tutta la materia ritorni alla contrattazione e sia pertanto abrogato il comma 17 nonies dell’art. 1 della legge 159/2019.
È per questo che i docenti vincolati hanno scioperato e sono scesi in piazza con i sindacati il giorno 10 dicembre.
C’è bisogno di un urgente emendamento del Governo risolutivo sulla questione vincoli come abbiamo richiesto.
Non è possibile procedere per step, anche se apprezziamo il passo in avanti.
A febbraio/marzo dopo la sottoscrizione del contratto triennale si apriranno i termini per i trasferimenti e i passaggi 2022/23 e noi di SBC vorremmo che fosse il tavolo contrattuale a disciplinare l’intera materia e che i docenti neo immessi in ruolo non fossero discriminati né fossero penalizzati tutti coloro che per il 2022/23 otterranno un trasferimento o un passaggio di cattedra o di ruolo.
Condanniamo quei docenti che in questi mesi interfacciandosi in modo solipsistico con le forze sindacali e politiche e arrogandosi il diritto di parlare a nome dei docenti vincolati italiani hanno rappresentato solo un loro interesse particolare, escludendo dal tavolo vertenziale il trasferimento definitivo che resta anche nell’ottica della continuità il nostro obiettivo principale è quello di tutti i docenti vincolati.
Associazione Scuola Bene Comune
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