Carissimo ministro Carrozza, mi chiamo Maria Maniscalco. Le scrivo da Campofiorito, un paesino dell’entroterra siciliano, in provincia di Palermo. Le sto scrivendo in merito ai Tfa di sostegno i cui bandi, nelle varie università sono, in questi giorni, in scadenza. Il bando dell’Università di Palermo scade giorno 16 gennaio, e cioè, tra quattro giorni. Sono stata tentata, fino a pochi giorni fa, di iscrivermi a questo corso, ma poi ho riflettuto…. e sono andata a rispolverare il mio curriculum vitae, che, spero, di riuscire ad allegare, e leggendo, leggendo tra le altre cose, mi sono imbattuta in un titolo “Laurea in Scienze dell’ educazione” (Vecchio ordinamento) e ho letto attentamente il piano di studi…. e tra i tanti corsi frequentati con relativo esame sostenuto sono emersi i seguenti: psicologia generale, psicologia dello sviluppo, psicologia dell’ handicap e della riabilitazione, psicologia di comunità, pedagogia generale, pedagogia sperimentale, storia dell a pedagogia, pedagogia interculturale, istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica, didattica generale, tecniche di programmazione e valutazione scolastica, modelli statistici per l’analisi e la valutazione dei processi educativi e tanti tanti altri. A tutto ciò aggiungo un tirocinio formativo di 200 ore svolte presso un centro di riabilitazione per motulesi e neurolesi. Mi sono chiesta: basterebbe questo titolo per diventare insegnante di sostegno? (se legge nel curriculum sono abilitata anche all’ insegnamento per la scuola primaria e dell’infanzia e per l’insegnamento della lingua inglese per la scuola primaria)… io credo di si E allora perchè iscrivermi ad un corso per il quale servono, oltre che 3500 euro più altri 150 per l’iscrizione, per ogni grado scolastico, sacrifici enormi per me e la mia famiglia, per una formazione culturale e professionale che io già possiedo e per la quale sono stati necessari anni ed anni quando la stessa verrà compendiata in pochi mesi? Perchè spendere soldi per creare sempre nuovi corsi di formazione se gente preparata in italia ce n’è già abbastanza, perchè non sfruttare le risorse che già si possiedono invece di creare lunghe file di gente che, alla fine, chiede di poter solo lavorare, e perchè, soprattutto, istituire dei corsi di laurea, come quello che io ho frequentato, se poi, i titoli rilasciati, non vengono riconosciuti nemmeno nel mondo scolastico cui essi sono prettamente connessi? Una curiosità, sa che punteggio è stato attribuito al mio titolo di Laurea quando, ho fatto la domanda di aggiornamento per le graduatorie per le quali sono abilitata? 3 punti, 3 miseri punti che vengono, ugualmente attribuiti ad un mero corso di formazione on-line di 1500 ore E mentre io mi faccio e le faccio queste domande, sto a casa, aspettando qualche chiamata per supplenze sporadiche e sperando che, nel frattempo, qualcosa cambi.