Gentile Ministro Giannini,
in vista dell’annunciata revisione delle classi di concorso, ci preme, ancora una volta, rappresentarLe la necessità di equiparare i titoli di accesso che si caratterizzano per un comune percorso formativo.
In particolare, come già ampiamente evidenziato nelle scorse settimane, riteniamo che il sistema in vigore risulti fin troppo penalizzante, come nel nostro caso, per la laurea in Scienze Pedagogiche (LM-85) che consente di accedere all’insegnamento, con i relativi crediti formativi, solo alla classe di concorso A036 (Filosofia, Psicologia e Scienze dell’Educazione).
Per un laureato in Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua (LM 57) e per un laureato in Scienze Filosofiche (LM78) si spalancano le porte sia alla classe di concorso A036 che A037 (Storia e Filosofia). Ugualmente, un laureato in Servizio Sociale (LM87) può accedere a ben tre classi di concorso, tra l’altro poco consone al percorso di studi seguito, ovverosia A050 (Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado); A051 (Materie letterarie e latino nei licei ed istituti magistrale); A052 (Materie letterarie, latino e greco nel liceo classico).
Non comprendiamo una simile differenza di valutazione in quanto riteniamo che la nostra preparazione possa essere oggettivamente equiparata alle lauree descritte.
La nostra formazione merita dignità e opportunità che al momento, a malincuore, non riscontriamo assolutamente.
Senza nulla togliere ai colleghi degli altri corsi universitari, Le ribadiamo un concetto di primaria importanza: lasciamo insegnare lettere a chi ha conseguito abilità e competenze specifiche, lasciamo insegnare greco a chi ha conseguito una laurea in Filologia Classica e latino a chi ha la laurea in Filologia Moderna. Perché un laureato in Servizio Sociale ha la possibilità di insegnare Italiano, Storia, Latino e Greco, nonostante un piano di studi vertente su altre materie di rilievo, mentre un laureato in Scienze Pedagogiche non può insegnare Storia e Filosofia?
Perché questo incredibile svantaggio in termini di motivazioni e crescita professionale? Perché questa disparità di trattamento?
Crediamo, anzi ne siamo certi, di esprimere pienamente il pensiero di tanti studenti e laureati che attendono un riscontro immediato.
Come da Lei confermato in una precedente corrispondenza, le istanze in questione sono già oggetto di valutazione da parte degli uffici competenti in vista di una revisione delle classi di concorso e dei titoli di accesso.
Pertanto, siamo fiduciosi che, grazie alla Sua sensibilità e al Suo riconosciuto impegno al Ministero, le nostre richieste vengano finalmente e pienamente recepite. Auspichiamo, dunque, una concreta condivisione di quanto manifestato.
La ringraziamo per l’attenzione che vorrà dedicarci.
Cordiali saluti.