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Lettera al Presidente della Regione Campania De Luca. Scuola in presenza a tutti i costi? Ecco perché è populismo

Al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

La presente per condividere i dati di frequenza degli alunni della scuola primaria in oggetto, al fine di operare alcune riflessioni su quanto accaduto nei giorni di riapertura delle scuole nel periodo postnatalizio.

Sig. Presidente, preso atto dell’assetto normativo che al momento vede sospesa la sua ordinanza e in vigore il DECRETO-LEGGE 7 gennaio 2022, n. 1, vogliamo condividere alcuni dati relativi alla presenza dei nostri alunni nella settimana scolastica immediatamente successiva alla vacanze natalizie.

Il periodo monitorato risulta particolarmente interessante poiché permette di mettere a confronto le percentuali di presenza degli alunni in modalità di DIDATTICA A DISTANZA (Lunedì 10 Gennaio 2022, come da ORDINANZA n. 1 del 07/01/2022) e quelle relative ai giorni successivi, caratterizzati viceversa dal ritorno in PRESENZA (martedì 11 – venerdì 14 2022) perché immediatamente disposta dai dirigenti scolastici in seguito alla repentina sospensione (sentenza Tar del 10/01/2022 ) dell’ordinanza regionale di cui sopra.

I dati che emergono, di seguito riportati, impongono una serie di considerazioni.

Crediamo, infatti, che ancorarci all’analisi dei dati sia la migliore risposta a tesi puramente speculative, ad opinioni e punti di vista parziali promossi a certezze assolute, alle dichiarazioni trionfalistiche del tutto sconnesse dalla realtà e dagli esiti che, viceversa, certe scelte, certi indirizzi normativi e soprattutto certi slogan sbandierati da più parti (ambienti istituzionali inclusi: “LA SCUOLA RIAPRE” ), producono.

I dati

Relativamente al periodo monitorato, emerge con chiarezza il dato della scarsa e minore frequenza degli alunni in presenza (28,9%) rispetto alle percentuali di frequenza riscontrabili in modalità di “didattica a distanza” (43,7)%. Dato percentuale peraltro sottostimato e destinato a sicura crescita nei giorni successivi, perché rilevato nel primo ed unico giorno di attivazione della DAD, mentre erano ancora in corso le procedure di iscrizione/reiscrizione degli allievi alle piattaforme didattiche digitali per la didattica a distanza utilizzate dall’istituto scolastico.

Le motivazioni della scarsa frequenza in presenza, a nostro modesto parere, sono da ricondursi ad una molteplicità di fattori:

– Le nuove procedure di gestione dei casi covid disposte dall’attuale normativa in contesto scolastico, specie per quanto attiene ai protocolli previsti per la scuola primaria (2 casi di positività per la quarantena della classe e conseguente attivazione della DAD), presentano una serie di complessità che di fatto impediscono, in taluni circostanze, la regolare frequenza scolastica. Sebbene sia prevista continuità della didattica in presenza di un solo caso di positività accertata, spesso si assiste comunque ad un crollo del dato percentuale di frequenza per l’impossibilità di procedere celermente all’esecuzione dei tamponi t0 (costi sostenuti per le famiglie, ritardi delle procedure asl). Si crea pertanto una finestra temporale tra il primo caso accertato e il secondo potenziale in cui la didattica non si realizza né a distanza, né in presenza. Finestra che potremmo definire col motto “LA SCUOLA SI SPEGNE”.

Da considerare inoltre:

  • –  Scelte deliberate di alcuni genitori di non esporre i propri figli, per la stragrande maggioranza non vaccinati, a potenziale contagio, in un periodo di crescita esponenziale dei casi su base nazionale e regionale.
  • –  Quarantene di alunni perché conviventi di familiari positivi o perché contatti stretti di positivi.
  • –  Quarantene di genitori o familiari.
  • –  Quarantene o atteggiamenti prudenziali/precauzionali di attori terzi decisivi per il buonfunzionamento del “sistema scuola” (nonni, zii, parenti, terzi delegati a portare e prelevare gli alunni da scuola, autisti addetti ai servizi del trasporto scolastico etc).

Ora, al netto delle considerazioni da più parti sollevate, tutte da verificare, che non attribuiscono alcun valore e alcuna dignità alla didattica a distanza rispetto a forme più nobili di attività scolastiche, l’interrogativo è presto posto: è meglio una scuola in DAD con la partecipazione, destinata a crescere nei numeri, del 43,7% degli alunni e con rischio di contagio “zero” per tutti gli interpreti, oppure una scuola solo formalmente dichiarata aperta e in presenza, ma di fatto fantasma perché frequentata dal 28,9% degli alunni e solo teatro di potenziale contagio al Covid 19?

Un’ultima considerazione: proprio perché ispirata ai criteri anacronistici del buon senso e della logica, in tempi in cui prevalgono per lo più chiacchiericcio demagogico e striduli populisti, la sua ordinanza non poteva non andare incontro a sospensione precoce.

Napoli, 20/01/2022, i docenti della Scuola Primaria Salvemini

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