Gentilissima signora Rita, rivolgiamo a lei l’accorato appello dei docenti di fase B affinché, da madre e da collega, possa farsene portavoce con suo figlio.
E’ giunto il momento di concretizzare gli impegni assunti dal Sottosegretario in diverse situazioni pubbliche, a cominciare dalla puntata di “Porta a Porta” del 15 settembre 2015, durante la quale ha promesso di “di eliminare le riconosciute ingiustizie e storture subite dai docenti della fase B”.
Presumibilmente a Marzo ci sarà un nuovo terno al lotto con la famigerata domanda di mobilità, alla quale noi vorremo partecipare ex novo con tutte le abilitazioni possedute così com’è stato fatto ad agosto 2015, quando un algoritmo ci ha cambiato la vita.
Questo perché? Dopo la nostra assunzione, avvenuta NON sulle classi di concorso o sui posti di sostegno che ricopriamo da anni, “altri colleghi” con punteggio minore del nostro o privi del titolo di specializzazione sul sostegno sono stati assunti sulle discipline e addirittura in provincia!
Per ristabilire l’ordine meritocratico e tentare di ricongiungere le famiglie, ora che sono stati palesati i posti del potenziamento, l’unica soluzione è riconsiderare nuovamente tutte le abilitazioni dei candidati che hanno partecipato al piano straordinario di assunzioni per l’assegnazione del posto e della sede definitiva.
Sappiamo che la volontà politica può far tanto, ma anche la voce di una madre.
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