Lettera alla scuola di Amatrice

Cara Scuola di Amatrice

Ti abbiamo vista crollata e disfatta, la tua rovina sembra una condanna contro la cultura e contro la vita, ma noi vogliamo pensare che non è così. Pensiamo invece alla fortuna che, in quel momento terribile del crollo, non c’erano i bambini dentro, è difficile sorridere ma facciamolo, anche tra le lacrime!

Sorridiamo per tutti quei bimbi che si sono salvati e anche, facendoci forza, per quei bambini che si sono addormentati per sempre nel loro lettino e nella loro casa.

La vita a volte è profondamente ingiusta e colpisce gli innocenti invece dei colpevoli, ma questo tu lo sai bene Scuola di Amatrice e hai cercato per anni di mettere in guardia i tuoi bimbi, chissà quante volte hai gridato forte per dire loro di stare attenti!

È difficile in questi momenti trovare la forza di capire il perché, perché tante persone non ci sono più, perché tutto è crollato, perché nessuno ci ha mai pensato che poteva accadere? Viviamo in paese difficile dove la speranza rimasta è davvero poca, ma tu, Scuola di Amatrice, sei stata la speranza di un futuro migliore e lo sarai sempre!

Tutti i bambini che nel corso degli anni sono entrati attraverso il tuo portone, tutto il vocio allegro e le grida dei richiami di maestre e bidelli, tutte le giornate passate a coprire affettuosamente i bambini, a proteggerli dalla pioggia, dal vento e dal sole, sei stata eccezionale Scuola di Amatrice, hai fatto il tuo dovere ogni giorno, hai corretto compiti e controllato gli zainetti e le cartelle, hai letto libri e nascosto marachelle, hai consolato quel bimbo che non voleva entrare e lasciare la mamma, hai giocato insieme a così tanti bambini che quasi ti sfugge il numero di quanti erano!

Cara Scuola di Amatrice, sei crollata ma continui ad esserci, sei nella mente di tutti quelli che sono stati tra i tuoi banchi, hai insegnato tantissime cose a tutti, anche a quelli che ormai sono adulti: hai fatto il tuo dovere e devi rimanere orgogliosa di averlo fatto!

Un grande e commosso abbraccio a tutte le scuole, a tutti gli studenti e a tutti i colleghi docenti di Amatrice e di tutti i Paesi colpiti dal terremoto nell’Italia Centrale.

I lettori ci scrivono

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