Caro Presidente,
siamo gli alunni di classe 2ª e 5ª della Scuola Primaria di Benestare Capoluogo, un piccolo paesino collinare della provincia di Reggio Calabria. Abbiamo deciso di scriverle, perché pensiamo che un presidente giovane, simpatico e divertente come lei, che dice di amare tanto la scuola, sicuramente amerà anche i bambini e avrà a cuore il loro bene.
Dall’inizio dell’ anno scolastico ci ritroviamo tutti, gli alunni di 2ª e quelli di 5ª, in una pluriclasse. Magari lei dirà: Qual è il problema? Tante scuole hanno le pluriclassi. Purtroppo, il problema c’è e, secondo noi, quegli adulti che avevano il potere di fare qualcosa, hanno deciso invece di non fare nulla per risolverlo. Nella nostra classe siamo in tutto diciannove e insieme a noi c’è un compagno diversamente abile. Quindi, si può dire che con le maestre (compresa quella di sostegno) siamo in ventuno. Noi sappiamo, invece, che una pluriclasse non può avere più di diciotto alunni… ma gli adulti, si sa, sono fatti così: prima fanno le leggi e dopo averle fatte non le rispettano, anche se hanno la presunzione di insegnarci a rispettarle!
Il vero problema rimane però lo spazio, perché tra banchi, zaini, lavagne (ce ne vogliono due per due classi), cattedra e un armadietto, noi siamo trincerati nei nostri banchi e non possiamo alzarci senza urtare in uno spigolo o inciampare in qualche zaino. Anzi le maestre ci dicono di rimanere seduti, anche durante la ricreazione, per paura che ci possiamo fare seriamente male.
L’aria è irrespirabile, nonostante le maestre cerchino di aprire spesso le finestre, ma con le finestre aperte in questo periodo non si può stare. Quest’anno molti di noi, maestre comprese, si sono ammalati più volte, perché, come lei sa, i germi in un ambiente piccolo e super affollato fanno presto a passare da una bocca all’altra. Le nostre giornate a scuola sono diventate un inferno e la classe è per noi una prigione, se non una gabbia per polli. Immagini un po’ caro Presidente cosa potrebbe accadere in caso d’incendio o terremoto: non avendo lo spazio per poterci muovere e fuggire, il nostro destino sarebbe quello di rimanere schiacciati come topi! Naturalmente chi soffre di più della situazione è il nostro compagno diversamente abile che, per i problemi che ha, avrebbe bisogno di tanto spazio a disposizione e di tanto movimento. I nostri genitori, sin dall’inizio dell’anno scolastico, si sono più volte e con diversi mezzi rivolti alle autorità competenti senza però ottenere alcuna risposta e del nostro caso ne hanno parlato anche i quotidiani locali. Sostenuti dal nostro sindaco e dal segretario della sezione PD di Benestare, hanno persino scritto al Ministro della Pubblica Istruzione e alla Presidente della Camera Boldrini, ma… nulla si è mosso!
Lei, caro Presidente, rimane la nostra unica speranza. Non ci deluda!
Sappiamo che ormai l’anno scolastico è quasi giunto alla fine, ma abbiamo voluto scriverle lo stesso perché situazioni del genere non debbano più verificarsi nella nostra scuola e perché tutti i bambini devono essere uguali e avere gli stessi diritti!
Gli alunni della classe V
Della Scuola Primaria di
Benestare Capoluogo (Reggio Calabria)
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