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Lettera aperta ad un Presidente di commissione del concorso docenti

Gentile Redazione,

questa lettera aperta è indirizzata ad un presidente della commissione del concorso straordinario per docenti precari.

Gentile Prof., Presidente di Commissione
le vorrei porre delle domande, che da un po di giorni mi attanagliano la mente e che veramente mi inquietano e mi fanno pensare in che paese paradossale viviamo. 
Ho provato a controllare le graduatorie degli idonei, appartenenti alla stessa classe di concorso, pubblicate in questi giorni nei vari USR. La cosa che più mi ha lasciato basito, considerando che la prova fosse nazionale e quindi la difficoltà dei quesiti fosse la stessa, sono le percentuali di idonei altamente variabili, si passa da un 88% di idonei, ad un 55% ad un 22% nelle varie regioni. Ora mi chiedo: ma tutta questa varianza da cosa sarà dovuta? Mi sembra un po strano che i candidati precari veneti rispetto a quelli sardi o campani siano geniali ed altri degli “abusivi” che svolgono da anni questo lavoro nelle varie scuole.

Mi sono chiesto, (da scienziato quale sono, eh si, perchè sembrerà paradossale ma tra quei candidati che considererete molto probabilmente degli “incompetenti” ci sono persone con dottorato di ricerca e pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali con impact Factor elevati..) non sarà dovuta alla soggettività di giudizio dei commissari? Ora mi chiedo ulteriormente: ma i commissari delle varie commissioni da chi sono stati selezionati per svolgere questo ruolo? O bastava fare una domanda e si arruolava chiunque avesse fatto domanda? 

Le chiedo da Presidente e da persona coscienziosa quale sicuramente è, di fare attenzione con i giudizi, perchè tra quei candidati che forse, con giudizio sprezzante, li giudicherete incompetenti per aver risposto “superficialmente” a delle domandine che basta ripassare da un libro il giorno prima della lezione in classe per preparare delle attività in classe, ci sono giovani che, solo per una differenza generazionale, non si trovano ad essere ricercatore a tempo indeterminato nell’università nonostante abbia i suoi stessi titoli, o addirittura si trovano ad essere giudicati da commissari che giudicheranno dei loro colleghi “precari” come incompetenti, dopo che essi stessi nel 2018 hanno svolto un concorso non selettivo, ed in posizione addirittura più bassa rispetto a quella di uno che ora dovranno giudicare.

Le chiedo di avere coscienza del paradosso in cui lei stesso si trova inserita e del compito che sta svolgendo, in modo cosi paradossale, per i motivi che le ho detto sopra, in questo frangente storico. E con ciò non le sto dicendo che non occorra una selezione tra i candidati o che le stia suggerendo qualcosa di “illegale”, ma di valutare attentamente le risposte dei candidati sulla base degli indicatori della griglia, in quanto basta che, superficialmente ad un candidato tra i 3 criteri a vostra disposizione (lessico, competenze disciplinari e competenze didattiche), per delle imperfezioni “semantiche” degli argomenti richiesti, sia associato un punteggio inferiore a 3.5, quindi gli si sia negata anche l’idoneità per potersi formare durante il prossimo anno scolastico (visto che non ci sono criteri intermedi tra il 3.5 e la fascia successiva, che richiede la perfezione della risposta).

Mi scusi per la lunghezza della domanda, ma veramente, con tanta umiltà e tanta esasperazione, mi ritrovo in questa fase della mia vita, a capire che viviamo in un paese, dove tutto è paradossalmente strano, dove tutti sembrano, migliori degli altri, facendo finta di non sapere che molti di essi si trovano in posizioni non-subalterne semplicemente perchè si sono trovati ” Al posto giusto al momento giusto”.
Le invio cordiali saluti.

Giovanni Rossetti

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