A fronte dei reiterati tentativi dei soliti noti “difensori“ di fantasiose e dannose soluzioni concorsuali, noi vogliamo ribadire ancora una volta con chiarezza e con fermezza il nostro convinto sostegno alla proposta del senatore Mario Pittoni. A scanso delle solite strumentali interpretazioni di chi da troppi anni gioca sulle giuste aspettative di quanti aspettano la regolarizzazione della propria posizione contrattuale, vogliamo chiarire alcuni punti fondamentali della nostra posizione perché nessuno possa dire: ”non sapevamo, non avevamo capito…”:
1) Non è vero che il contingente di posti vacanti sia così numeroso come alcuni sostengono. Alcune diocesi non riusciranno nemmeno a nominare tutti i “vincitori“ del concorso del 2004.
2) Alcune diocesi faranno un concorso a posti “ZERO”.
3) Gli unici posti vacanti sono quelli delle regioni del Nord dove le bocciature pilotate ad arte nel concorso del 2004 sono state una autentica vergogna. Forse qualcuno pensa che il ricordo di quel concorso sia ormai svanito e pensa quindi di poter ripetere lo stesso inganno.
4) E’ lecito pensare che l’obiettivo sia quello di scavalcare l’idoneità diocesana, condizione necessaria per poter disporre di un contingente nazionale e poter spalmare le cattedre dal nord al sud, dalle diocesi che hanno operato correttamente a quelle che hanno operato a dir poco in un modo “bizzarro” assegnando poche ore a tanti e creando così un surplus di organico e di conseguenza un esercito di candidati concorsuali.
5) La richiesta di aumentare il contingente di posti al 90% non solo è improponibile ma serve a creare una ulteriore inutile complicazione con la CEI ma soprattutto sarebbe una “autentica fregatura” per tutti coloro che rimarranno fuori dal ruolo che verrebbero declassati da incaricati annuali a supplenti annuali o peggio temporanei.
6) Sorge il dubbio a fronte di certe richieste che qualcuno stia manovrando per boicottare il concorso riservato per ottenere un concorso ordinario e lucrare così sui corsi di preparazione.
Sono 15 (quindici ) anni che questi personaggi garantiscono continuamente e regolarmente “che domani uscirà il bando, anzi è già uscito ieri“ e continuano a organizzare corsi di preparazione al ”concorso del domani anzi di ieri” e a vendere “stagionati libri per improbabili materie di esame”.
Un bel business!
Cari colleghi, ciascuno ha il diritto di pensare alle soluzioni che gli sono più gradite anche a quelle più fantasiose e controproducenti, “ma almeno siate seri“ perché la questione è stata e continua ad essere dannatamente seria e noi ricordiamo troppo bene il dolore e l’umiliazione di migliaia di esperti e preparati insegnanti sacrificati sull’altare dell’ambizione di qualche individuo che ha creduto e continua a credere di poter disporre della vita e della carriera altrui.
Angela Loritto
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