Domenica scorsa – 11 ottobre 2015 – si è svolta una riunione del Coordinamento nazionale dei Comitati LIP, che ha riflettuto sul disorientamento diffuso nelle scuole a fronte delle prossime scadenze previste in attuazione della L.107/15. Abbiamo registrato come, in mancanza di una piattaforma condivisa per contrastare nei singoli istituti il potere manageriale dei Ds, si sollecitano iniziative non solo diversificate, a volte addirittura contrastanti.
Di conseguenza si evidenziano difficoltà e talvolta inopportune contrapposizioni che non possono non preoccuparci. È palpabile il senso di impotenza, nonché di disorientamento, dei docenti, che sta minando le condizioni e il clima che avevano caratterizzato l’estate. L’unità sindacale, realizzatasi tra mille difficoltà, ma infine realizzatasi, in nome della difesa “costituzionale” della scuola pubblica è ciò che ha convinto e portato tutto il personale della scuola ad una partecipazione straordinaria e senza precedenti allo sciopero unitario del 5 maggio scorso.
Il suo incredibile successo è stato quello che ha consentito di disvelare a gran parte dell’opinione pubblica che la propagandata “Buona scuola” non era “in soccorso” della scuola, ma contro di essa. La forza del mondo della scuola durante l’iter parlamentare è stata la convergenza unitaria, confermata nelle assemblee del 12 luglio e del 6 settembre 2015. Ora che la Legge 107, dopo un’approvazione vergognosamente blindata e senza alcuna volontà di confronto e mediazione, è stata imposta, non solo la conservazione, ma addirittura l’ulteriore rafforzamento, di tale unità sarebbero ancor più necessari ed imprescindibili.
Spiace perciò constatare che non è stato finora possibile dare seguito alle conclusioni dell’assemblea del 6 settembre a Bologna per cercare di definire tutti insieme poche indicazioni chiare, precise e condivise da proporre ai lavoratori allo scopo di contrastare il più efficacemente possibile questa legge indecente. Facendo seguito a quanto già fatto nelle settimane precedenti, rinnoviamo pubblicamente l’invito ad un incontro congiunto che possa vedere – come è necessario – tutti intorno ad uno stesso tavolo, rendendoci disponibili sin da ora a far sì che i comitati locali operino nelle direzioni che potrebbero essere individuate. Il tempo sta passando, il disagio cresce, ed è motivo di ancor più forte preoccupazione rilevare che a tutt’oggi esistano già due diverse giornate di indizione di sciopero, a cui pare se ne possa aggiungere una terza.
Se, come abbiamo sempre creduto, l’unità realizzata in precedenza è un valore da salvaguardare – consentendoci di contrapporci con forza alle prepotenze governative, ma soprattutto di garantire alla Scuola statale il ruolo che la Costituzione le assegna per la formazione delle nuove generazioni – perché scioperi separati? La realizzazione di tale eventualità costituirebbe, a nostro avviso, un vero e proprio – ci si permetta – “scellerato” regalo al governo e determinerebbe scoramento e ripiegamento nelle scuole.
Tre scioperi distinti ed inevitabilmente “a bassa intensità” finirebbero con il togliere forza e prospettiva ad una lotta che ha invece necessità di manifestarsi ed essere vissuta in maniera ancora una volta determinata e compatta.
Vi chiediamo perciò, come il 5 maggio, di ritrovare responsabilmente le ragioni unitarie di un forte percorso comune e attendiamo una vostra risposta.
La rendicontazione sociale nelle scuole permette agli istituti di autovalutarsi, ma l'efficacia dipende dalla trasparenza…
Come abbiamo scritto, sta per tornare il Black Friday, l'occasione più propizia dell'anno per approfittare…
Insegnare sostegno senza specializzazione richiede empatia, capacità di adattamento e competenze nella gestione della classe.…
Il decreto ministeriale n. 66 del 2023 ha destinato 450 milioni di euro a favore…
Come abbiamo scritto, la prova scritta del concorso ordinario per dirigenti scolastici si è svolta…
L’episodio di Scanzano ribalta quasi completamente la “narrazione” sul tema della violenza a scuola a…