In vista del tavolo previsto, al quale tutti siederete per discutere degli organici scolastici per l’anno a venire 2018/2019, tavolo che prepara e precede la circolare ministeriale annuale in merito, i genitori degli studenti dei licei musicali italiani vorrebbero portare la vostra attenzione su alcuni punti, che forse vi appariranno ovvi ma che, data l’evidenza dello stato delle cose, non lo sono tanto.
Innanzitutto vorremmo ricordarvi che a quel tavolo, domani, gli interlocutori presenti non saranno solo il MIUR, per il Governo e le rappresentanza sindacali, per i docenti.
Ci sarà anche un terzo interlocutore, un pesante “convitato di pietra”: gli studenti. La loro presenza sempre torna a ricordarvi che esiste, proprio perché è spiacevole tenerne conto e dunque si tende a dimenticarla. Eppure senza di loro nessuna scuola esisterebbe. Dunque nessun Ministero dell’istruzione, nessun docente, nessun rappresentante sindacale. Né si darebbero occasioni di tavoli o discussioni.
Ma sapete perché a quel tavolo gli studenti “di pietra” non possono mancare? Perché sono essi il fulcro e l’oggetto verso il quale tendono, o perlomeno dovrebbero tendere, tutte le azioni intraprese in virtù di quel famoso patto educativo di corresponsabilità che è tanto di moda far sottoscrivere alle famiglie all’avvio di ogni nuovo anno scolastico.
Si tratta di un patto di reciproco impegno: impegno non solo, come lascia intendere il nome, per l’educazione in senso stretto, ma anche per la proficua realizzazione della vita della comunità scolastica, che si concretizza nella dedizione, nel rispetto di diritti, doveri e regole, nella proattività e nella propositività.
Questo presuppone un criterio di reciprocità di tutte le parti coinvolte: studenti e famiglie con loro, docenti, amministrazione scolastica.
Nel corso dell’ultimo anno scolastico, a partire dal nefasto 15 maggio 2017 in cui fu emanata la nota MIUR 22 che riduceva, di fatto, l’organico a disposizione del biennio dei licei musicali per l’insegnamento individuale del primo strumento, gli studenti, alla tutela dei quali tutte le azioni del mondo scuola dovrebbero tendere, hanno visto tradire questo principio di reciprocità, vedendosi dimezzare le ore di lezione individuale di primo strumento previste dalla legge, in nome di una carenza di fondi, o di organico, o di entrambi i fattori.
Il Tribunale amministrativo ha dato ragione alle famiglie degli studenti, che per essi hanno reclamato il loro diritto, e ha disposto l’annullamento della nota ministeriale e dunque ripristinando la situazione di diritto.
Le famiglie degli studenti dei licei musicali vi ricordano dunque, egregi signori, che durante l’incontro di domani 27 marzo, in cui com’è giusto e normale, ciascuno di voi per la propria parte addurrà il proprio interesse alla pianificazione degli organici per il prossimo anno scolastico, non potrete certo ignorare la presenza ingombrante del “convitato di pietra”, presente al tavolo per chiedere il rispetto dei propri diritti ovvero, nella fattispecie, il rispetto del piano di studi del liceo musicale così come ribadito dalla sentenza del Tar Lazio.
Chiara Papi
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